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I WARRIORS NON MUOIONO MAI

di Gaetano Laganà – “Never underestimate the heart of a champion”. Gara 6 è una battaglia epica, giocata dalle squadre ad un livello pazzesco. Vincono i Warriors dopo che i Thunder hanno avuto per lunghi tratti l’inerzia della partita dalla loro.

Golden State – Oklahoma City (3-3). Come sempre alla Chesapeake Arena OKC ha il doppio delle energie e prova a dettare i ritmi di gioco. Stavolta gli “splash brother” hanno idee diverse e nel secondo tempo cambiano la partita a modo loro.
I Thunder cominciano difendendo forte ed il primo a farne le spese è Steph Curry che chiude a 0 il primo periodo. Dall’altra parte però non si scherza e KD viene tenuto a 2/10 dal campo. Il secondo quarto è tutto nervi ed energie con KD che segna tutto e Steven Adams (9+9) che distrugge i suoi avversari. Curry e Thompson tengono GSW a contatto e a metà gara è +5 Thunder.
Nel secondo tempo la partita diventa bellissima. Westrbrook e Durant (57 punti con 20/58 dal campo) provano a piazzare il break decisivo, ma l’Mvp non ci sta e ne mette 14 dei suoi 29 nel terzo quarto. L’ultimo periodo inizia con OKC sopra di 8. Nell’ultima decisiva frazione si mette in moto l’arma di distruzione di massa chiamata Klay Thompson: la guardia californiana ne mette 19 dei suoi 41, con 11 triple a referto (record assoluto dei playoff). Le giocate senza senso di Thompson schiantano i Thunder che nel finale perdono 3 palloni consecutivi e regalano la vittoria a GSW per 108-101.

Incredibile partita per intensità e livello tecnico delle giocate. La spuntano gli Warriors che pareggiano la serie dopo essere stati sotto 3-1. Lunedì notte in gara 7 potrebbero completare una clamorosa rimonta che nella storia è stata realizzata da 2 sole squadre in finale di conference.

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