Serie B - VIOLASlider

MENNITI, COPPOLINO E LA QUERELLE VIOLA

La radio ufficiale del club nero-arancio, Antenna Febea diventa il nuovo luogo di confronto radiofonico tra i due principali attori della stagione nero-arancio fuori dal campo.

Da Radio Antenna Febea

Puntata speciale di Break in Sport, il magazine radiofonico ufficiale dedicato alla Mood Project Reggio Calabria. Ai microfoni di Federico Minniti è intervenuto Alessandro Menniti, direttore commerciale del club. «Ricorsi rigettati? La FederBasket aveva già deciso cosa fare della Viola. Ma una grande responsabilità ce l’ha la Fip Calabria» (scorri in fondo alla pagina per ascoltare l’intervista completa). Nel corso della puntata ha chiesto di intervenire anche Aurelio Coppolino, ex presidente neroarancio, per replicare ad alcune dichiarazioni rese da Menniti (scorri in fondo alla pagina per ascoltare l’intervento completo).

L’esito del ricorso ordinario: Inammissibile. «Viene vanificato anche il secondo tentativo che avevamo provato a fare. Eppure c’è qualcosa che non mi torna: avevamo avuto dei segnali positivi dopo il confronto tra i nostri avvocati e la Corte federale. Do una valutazione non tecnica:  Menniti non avrà avuto esperienza, ma è chiaro che la Fip aveva già deciso cosa fare. Non hanno voluto neanche sentire le nostre ragioni. Noi di sicuro andremo avanti nei gradi successivi, perché sono convinto di aver ragione».

Le motivazioni sul ricorso d’urgenza: Errori grossolani. «Abbiamo preso uno dei migliori avvocati di Italia specializzato in Diritto sportivo. Cosa potevamo fare di più? Ho letto le motivazioni e c’è scritto che, all’8 maggio scorso, non avevano ancora ricevuto il pagamento della sesta rata dei Nas, ma qualche giorno prima hanno consegnato un documento, che noi abbiamo in mano,  dove attestano l’esatto contrario. Oltremodo non accetto che scrivano che non ho pagato la tassa-ricorso: ho fatto il bonifico dallo stesso conto corrente del Montenegro dei Nas. Lubrano ha ricevuto la contabile di quel pagamento, ma non mi ha detto nulla».

La distanza con la Fip Calabria. «Sono passate diverse settimane da quando ho scritto al presidente della Fip Calabria, Paolo Surace, su WhatsApp senza ricevere alcuna risposta. Sono stato isolato da tutti: lo ribadisco la Fip, in primis quella calabrese, ha grosse responsabilità. Menniti può stare simpatico o antipatico, essere un millantatore o milardario, ma la FederBasket locale ha l’obbligo di stare vicino al club di Reggio Calabria. Cosa che non è stata fatta.
C’è un altro episodio che voglio raccontare: prima della arrivo della penalizzazione, eravamo in riunione con il coach e c’era anche collegato telefonicamente  un rappresentate del Trust. A mia precisa domanda sull’assegno circolare a garanzia della sesta rata Nas, mi è stato detto che non sarebbe servito. Ad affermarlo è stato sempre il Presidente della Fip Calabria e, adesso, me lo ritrovo nelle motivazioni».

Il rapporto col Sindaco Falcomatà.  «Non è assolutamente vero che non c’erano contatti con l’Amministrazione Comunale. Anzi quotidianamente parlavo con il delegato allo Sport, Giovanni Latella. Ovviamente se Latella e lui non parlano, questo non è un problema mio. Io e Falcomatà ci siamo visti soltanto una volta eppure avevamo fissato anche un appuntamento, a cui avevano partecipato Trust e staff tecnico, ma lui non si è presentato per altri impegni. Più volte gli ho scritto personalmente via smartphone, senza mai ricevere risposta. Il Comune era a conoscenza di tutto ciò che accadeva dentro la Viola. Parla di tabularasa? Dovrebbe cominciare dalla sua Amministrazione comunale».

Gli incontri con Luca Gallo. «Confermo di aver incontrato il Presidente Gallo e posso tranquillamente affermare che questo è stato uno dei motivi per cui ho pagato i Nas in ritardo. Mi spiego meglio: il delegato Latella, che è l’unico che si è veramente speso per la Viola, si è speso per organizzare l’incontro presso la sede del presidente Gallo che poi è avvenuto.
Abbiamo provato a trovare un accordo, ma questa trattativa è andata troppo per le lunghe – quasi due settimane e mezzo – non per causa di Mood Project. Non possiamo rimproverarci nulla: abbiamo provato ad assecondare le richieste, abbiamo detto sì a tutto. I continui rinvii hanno comportato a non avere il tempo per trovare una seconda strada per pagare i Nas e, alla fine, quando la trattativa è sfumata, ho dovuto attingere a mie risorse in Montenegro. Come fa quindi il Sindaco a restare incredulo dinnanzi ai 7mila euro che mancavano? Ovviamente Gallo, persona eccezionale, non ha nessuna colpa oggettiva in tutto questo, ma i fatti sono andati così».

L’accordo tombale. «Ci sono delle note di credito datate 30 giugno e ho dovuto procedere con questo accordo. Vorrei ribadire che ho conosciuto Giancesare Muscolino soltanto a gennaio. Permettetemi una digressione: se a Reggio Calabria negli ultimi anni si è fatto basket è grazie soltanto a Muscolino che ha messo una marea di soldi. Tornando all’accordo tombale, io non potevo far altro: qualcuno aveva già fatto queste note di credito. Io non ho sollevato Muscolino da responsabilità penali, anche perché dinnanzi a un’indagine quegli accordi non risolvono nulla».

La replica di Coppolino sul bilancio. «Si tratta di 530mila euro di crediti da sempre presenti. Come si evince dal bilancio che mi è stato fornito dal signor Muscolino e dai suoi contabili in data 4 luglio 2018 queste note di credito non esistono. Al contrario di quanto afferma il signor Menniti che ha riferito l’esistenza delle note di credito al 30 giugno. Qualcosa non torna per questo ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Invito il signor Menniti di portare i libri in tribunale per tutelare la sua posizione».

Porterà i libri in tribunale? «Assolutamente sì. Non vogliamo essere additato di essere coinvolto con qualcosa che ha ucciso la Viola. Procederemo a fare questi passaggi a breve perché li avevo promesso ai Total Kaos che rispetto che li ho incontrati due volte da febbraio. Voglio portare rispetto al cuore pulsante del tifo neroarancio».

Il confronto con Gaetano Condello. «Ho chiamato io a Gaetano Condello perché avevo necessità di capire alcune dinamiche interne al mondo della pallacanestro. Abbiamo parlato di tante cose. È stato un incontro che può significare futuro così come può essere solo un colloquio cordiale».

La situazione dei tesserati. Saranno pagati? «Ho già parlato con loro, alcuni da solo nelle ultime ore. Devono essere pagati perché hanno in mano una ricognizione di debito nostra, quindi anche non volendo, devo pagarli. Gli accordi con ciascuno si stanno raggiungendo tra i nostri avvocati e i loro procuratori. L’ultimo dei miei pensieri è quello di pagare i debiti sportivi in funzione di un altro titolo di serie B, magari per fare l’assist a qualcuno. Pagherò i tesserati e, forse, non mi farò neanche rilasciare le liberatorie».

L’emergenza-impianti. Pianeta Viola al buio? «È vergognoso: prima del closing, il Comitato “Mito Viola” mi chiese una mano per risolvere il problema della luce a Modena. Sin da subito ho espresso subito le procedure che c’erano da fare: non potevamo far nulla né subentri perché eravamo “abusivi” e di questo ne avevo parlato anche con Latella. Non sono state pagate le fatture di settembre, ottobre, novembre e dicembre. Attenzione che quando Enel stacca diventerà tutto più complicato. In questi giorni siamo arrivati al punto di collasso, con l’interruzione della fornitura elettrica. Bene, Menniti e il presidente del Cataforio calcio hanno pagato la bolletta. Nessuno, però, mi ha chiamato per chiedermi: “Hai bisogno d’aiuto?”.
Rispetto al PalaCalafiore ho incontrato Giancesare Muscolino: il Comune chiede 127mila euro alla Viola per fatture non pagate. L’ex proprietario, però, sostiene di aver fatto 100mila euro di lavori sull’impianto e c’era un’ipotesi di compensazione: secondo Muscolino questo accordo sarebbe saltato perché c’era qualcuno che non stava simpatico, per posizionamento politico, all’attuale guida del Comune. Resta il fatto che io sto chiedendo le fatture di questi lavori, ma mi vengono negate».

La replica di Coppolino sugli impianti. «Il dettaglio dei contratti di fornitura elettrica a mia disposizione, ossia fino a ottobre 2018, esplicita chiaramente che il fornitore non era Enel, ma Omnia Energia ed era intestato alla Scuola Basket Viola. Tra l’altro fino a settembre, le fatture sono state saldate proprio dalla SbV».

Il dialogo col Trust. «Quello che poteva darmi, mi ha dato. C’è solo una cosa che contesto: esce l’esclusione, quindi spariti tutti. L’unico che l’ha fatto è stato Gabriele Calabrò, presidente del Trust, che mi ha scritto in privato. Probabilmente se avessi vinto il ricorso, oggi mi avrebbero contattato tutti».

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