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TOMMY CARNOVALI: SI, SONO UN PO REGGINO, MI AVETE ACCOLTO COME UNO DI VOI

 

E sulla ripartenza della Pallacanestro Viola:”Potrebbe essere una possibilità, come formazioni come la Pallacanestro Viola per dimostrare di potere stare in B e starci con successo. Anche se non sarà promozione vera e propria potrebbe essere un’occasione speciale.

A proposito di Trust, ho seguito le avventure dei nero-arancio e spero che dopo questi anni difficili, per i tifosi, gli appassionati ed i giocatori che si sono intervallati si possa finalmente gioire dentro e fuori dal campo”.

E’ davvero brutto vivere stagioni svanite nel nulla.

Mi fido del Supporter Trust e della gente di Reggio.

 

Sinceramente, ti senti un po reggino?

 

Si, sinceramente si soprattutto per il fatto che sono stato sempre accolto, sin dal primo anno in maniera incredibile dai miei compagni e dai tifosi, dai cittadini della città.

SI è visto, purtroppo, l’aspetto più sentimentale di Reggio nei momenti di difficoltà sia nei problemi economici che di crisi della società.

L’aspetto solidale si è palesato in maniera incredibile: erano, anzi sono ancora tutti con noi.

 

Come si stava evolvendo la tua stagione in terra campana?

 

Molto bene.

Gli obiettivi erano più che presi in pieno.

Dovevamo salvarci e prima dello stop forzato eravamo in piena zona PlayOff.

La società, con minuzia e costanza aveva rafforzato la squadra ancor di più.

Potevamo diventare la mina vagante della post season.

Sarebbe stato curioso, come purtroppo i due anni di Reggio, cosa poteva succedere nei PlayOff.

 

E’ la sorte che è toccata esclusivamente a te ed ad Allen Agbogan.

Due anni fa 34 punti di penalizzazione ed il sogno mancato di poter disputare il PlayOff in formissima verso la massima serie del basket italiano.

Nella passata stagione, un sogno placato in semifinale per la A2 con grosse chance di farcela.

Quest’anno, campionato sospeso.

Se la fortuna deve girare ti sognamo alla Viola in Eurolega tra qualche anno, cosa ne pensi?

 

Io penso sempre che prima o poi la ruota girerà per tutti.

Sono stati tre anni difficili per me e per Allen.

So benissimo e sono consapevole cosa mi ha spinto a non muovermi da Reggio Calabria nella passata stagione nonostante le criticità e le difficoltà economiche che si presentavano davanti.

Qualcosa si sarà accanito contro di noi ma io, Allen ed anche Aj Pacher, un po di fortuna la meritiamo.

 

Meglio Calvani o Mecacci?

 

Sono due allenatori preparatissimi a livello tecnico ma hanno due sistemi di gioco completamente diversi.

Non mi sento di dare un giudizio specifico ma posso dire tranquillamente che sono quasi agli opposti. Preparano la partita nei minimi dettagli ma sono completamente diversi: Coach Matteo Mecacci viene da una scuola di lettura, movimento e meno di sistema. Meno di sistema. Coach Calvani,invece, apprezza di più che in uno schema si vada sempre più vicini a quell’obiettivo.

 

Sei un tiratore scelto. Quali sono stati, nel tempo, i tuoi idoli nel basket italiano e quali in Nba?

 

E’ corretto affermare che sono un tiratore scelto ma, devo ammettere che negli ultimi anni sto provando ad ampliare il mio bagaglio. La B ti porta a cambiare il tuo modo di giocare. Quest’anno, specialmente, sto provando a mettermi a giocare un basket non solo basato sul mio tiro.

Le statistiche hanno parlato chiaro: ero il primo assist man della squadra e questo mi rende orgoglioso dei progressi fatti.

Mi piace molto passare la palla ed è qualcosa che mi rende ancor più pericoloso ed imprevedibile.

Sono nato con il mito dei 13 punti in un amen di Tracy Mc Grady.

Preferiti? Carroll ma non ho un vero idolo.

Giocatori che si basano solo sul tiro ce ne sono sempre di meno.

Il basket è diventato molto più fisico come ha detto Coach Sasha Djorjevic recentemente.

Sono assolutamente d’accordo con lui.

 

Cambiamenti in vista nel basket italiano in epoca post Covid. Cosa ti aspetti dall’evoluzione del tuo sport?

 

Sarà un anno particolare.

Ogni squadra ridurrà il budget rispetto all’anno prima.

Sarà un anno insolito e verranno fatte delle scelte.

Bisognerà capire come e quando si partirà.

CI sono squadre che reggono sui biglietti venduti ed il “porte aperte” o chiuse è un bivio fondamentale.

Potrebbe essere una possibilità, come formazioni come la Pallacanestro Viola per dimostrare di potere stare in B e starci con successo. Anche se non sarà promozione vera e propria potrebbe essere un’occasione speciale.

A proposito di Trust, ho seguito le avventure dei nero-arancio e spero che dopo questi anni difficili, per i tifosi, gli appassionati ed i giocatori che si sono intervallati si possa finalmente gioire dentro e fuori dal campo.

E’ davvero brutto vivere stagioni svanite nel nulla.

Mi fido del Supporter Trust e della gente di Reggio.

La Viola con loro è in buone mani.

Spero che venga data la possibilità, sempre se ci saranno le possibilità economiche e tutti i fattori gestionali affini.

Potrebbe essere un messaggio forte che paleserà ci si può fidare di Reggio e della sua gente e firmare in riva allo Stretto senza titubanze.

Spero che si sistemi tutto e chissà, magari le strade si rincontreranno.

 

Costruiamo insieme una super squadra. Cinque atleti da mandare in campo riguardanti la tua esperienza alla Viola ed un giocatore che ha già giocato con te, non ha mai giocato in nero-arancio da incidere nel tuo roster.

 

Preciso: Benvenuti da cinque, Patrick Baldassarre da quattro, Fabi in ala piccola, Rossato e Caroti in combo con Tommaso Marino, l’unico extra Viola a portare la palla.

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