TUTTE LE EMOZIONI DI MICHELE SURACI

L’impresa del reggino Michele Suraci, dal canestro decisivo alla promozione della Cestistica Torrenovese: «Vittoria raggiunta con sudore e ambizione, stento ancora a crederci!»

In ogni roster esiste sempre almeno un giocatore che fa “gruppo”. Un cestista in grado di “fare spogliatoio” con i fatti, con le azioni quotidiane, gettando il cuore oltre l’ostacolo dentro e fuori dal parquet. Michele Suraci è uno di questi, è un giocatore amato dai tifosi per la grinta ed il cuore che mette in campo. Un “locker room player” raro e prezioso.

 

In meno di 6 mesi ha conquistato tutti, compagni di squadra compresi. Che stagione è stata?

«La più bella della mia vita. Lunga, dura e faticosa, ma alla fine ogni centimetro di campo corso ed ogni goccia di sudore versata ci ha portato a questo fantastico risultato. Quando sono arrivato i ragazzi ed il coach stavano già facendo un grande campionato a ridosso delle squadre di testa. Ho cercato sempre di essere me stesso, nel bene e nel male, e credo che tutti abbiano apprezzato questo. Mi sono subito integrato benissimo grazie ai ragazzi che mi hanno fatto sentire a casa. È stata una stagione indimenticabile».

 

C’è stato un momento in cui hai capito che la squadra avrebbe vinto il campionato?

«No. Stento a crederci anche ora di aver centrato questo obiettivo. Siamo stati un gruppo di persone che hanno lavorato sempre e continuamente nella stessa direzione. Di questo sono orgoglioso ed i meriti, oltre che ai miei compagni di squadra, vanno a coach Silva ed allo staff della Cestistica Torrenovese».

 

Penetrazione di Gullo, scarico per Suraci e… cosa hai pensato quando hai ricevuto quel pallone?

«Ho pensato “Michè, in qualche modo mettila dentro! (ride, ndr)”. L’ho subito rivista a fine gara e ogni volta che la guardo mi vengono i brividi. In quel momento sapevo già che Daro mi avrebbe fatto arrivare quel pallone, ci abbiamo lavorato un anno e mi ha “recapitato” tantissimi assist di questo tipo. Questo però è stato il più bello ed ovviamente il più pesante».

 

Credi Torrenova sia pronta per la Serie B?

«Credo di si. C’è una società solida e organizzata con tante persone che danno il 110% e che in questa stagione sono state oscurate dai risultati del campo. Sono importantissime e molto professionali. Inoltre c’è un intero paese che sostiene la Cestistica, quindi non vedo nessun motivo per dubitarne. Sono certo che Torrenova farà divertire anche nella prossima stagione e che diventerà una solida realtà del territorio Nazionale».

 

Hai iniziato la stagione con l’Enjoy Lamezia, hai finito a Torrenova. Avresti voluto incontrare loro o Barcellona era la giusta conclusione?

«I ragazzi di Lamezia hanno fatto una grande stagione e faccio loro i complimenti per il grande campionato e la Final Four raggiunta. Secondo me però, per com’è andata la nostra di stagione, era giusto giocare la Finale contro l’ORSA. Era la squadra con cui abbiamo lottato durante l’arco di tutto il campionato, l’unica che era riuscita a batterci nella fase regionale. Quando contava davvero, poi, abbiamo giocato una grandissima partita».

 

Che emozioni hai provato durante la festa con i tifosi?

«Grandissime. I tifosi non ci hanno fatto mancare calore ed entusiasmo. Non credo ci siano parole che possano descrivere davvero le emozioni che ho provato in quel weekend. Ho pensato a tante cose passate nei 6 mesi al PalaTorre e quelle Final Four, unite alla festa coi nostri tifosi, è stata la perfetta conclusione di una stagione meravigliosa».

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