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VIS SEMPRE IN MOTO: LUIGI DI BERNARDO A 360 GRADI

“Coronavirus? Abbiamo avuto ragione, da vendere, nel non viaggiare verso Caserta.PalaBotteghelle senza le vecchie tribune? Ve la spiego per l’ultima volta!” Un tuffo tra basket giovanile, senior, programmazione e non solo con il numero uno di casa Vis Reggio Calabria.

Allarme Coronavirus.

La Vis è stata, al momento, la società più attiva.

Dalla straordinaria lettera di Coach D’Arrigo agli striscioni al PalaBotteghelle.

E’ un momento molto difficile. Come lo state vivendo?

 

E’ un momento senza dubbio difficilissimo per tutti noi.

Lo stiamo vivendo come deve essere vissuto con molta responsabilità seguendo quelle che sono le direttive del Governo.

Ci adattiamo, ovviamente, alle decisioni della Fip, dallo stop dei campionati alle altre decisioni.

Piccola parentesi: vorrei sottolineare la Vis Reggio Calabria è stata tra le prime squadre in Italia ad avvertire questo pericolo.

E’ passato più di un mese. L’emergenza non era così dilagante e le persone affollavano bar e locali.

Noi siamo stati quelli che si sono opposti con fermezza alla partecipazione della trasferta al PalaMaggiò di Caserta nel campionato Under 18 d’Eccellenza.

Avevamo valutato bene.

Bastava analizzare e leggere quel che stava accadendo e la sua espansione per attuare delle decisioni più cautelari, come la nostra, decisione che rifarei altre tremila volte per il bene dei miei ragazzi e nel rispetto degli avversari.

 

Si vocifera che, dalla prossima stagione in Calabria si andrà a materializzare la C Gold. Cosa ne pensi? Siete già attrezzati per un eventuale passo?

 

Campionati? Due anni fa, in un’intervista proprio sulle vostre pagine digitali avevo previsto che la C Silver si sarebbe estinta.

Avevo pronosticato una sua estinzione già da questa stagione.

Se pensiamo che, se non fosse stato per l’introduzione della squadra Pallacanestro Viola, ammessa con deroga considerata la sua iscrizione estiva, considerata la richiesta di ripescaggio della Centro Basket Catanzaro, il campionato sarebbe stato a cinque squadre e non sarebbe partito perché è impensabile un campionato con sole cinque formazioni.

Penso che l’unica strada, al momento percorribile è quella della C Gold calabrese con la Sicilia.

Credo che la novità potrà essere dovuta a questa situazione molto problematica che stiamo vivendo tutti da Nord a Sud.

CI sarà una moria di squadre.

Economicamente non tutti potranno reggere l’urto e giocare i vari campionati di A1,A2 e B.

Si parla di autoretrocessioni e ridimensionamenti.

Una C Gold Calabria e Sicilia potrebbe decretare al termine dell’annata, senza parlare ed argomentare di spareggi e contro spareggi già una promozione diretta in B.

La Vis cosa sta pensando? Il nostro percorso è chiaro ed è sotto gli occhi di tutti da un paio di anni.

Stiamo investendo sui giovani.

Squadre composte da nostri tesserati e ragazzi che reclutiamo sia sul territorio nazionale che all’estero.

Non ci discosteremo da questa filosofia.

 

Nella passata stagione fu finale, contro ogni pronostico della vigilia e con una crescita esponenziale per i tuoi atleti. E’ vero che la Vis si era resa promotrice di una richiesta alla Fip per allargare i Playoff di C Silver?

La passata stagione fu un qualcosa di davvero eccezionale ed irripetibile.La nostra “cantera” ci ha dato delle enormi soddisfazioni.

E’ vero che abbiamo provato a far leva sulla volontà federale e delle squadre di allargare il Play Off. A dirla tutta ci eravamo anche riusciti.

Avevo parlato con tutte le società di C Silver ed una soltanto doveva darmi l’ok definitivo.

Erano tutti favorevoli per un PlayOff a sei.

Volevamo farlo per fare giocare di più i nostri ragazzi e per fare vivere l’atmosfera della post-season a chi non l’aveva vissuta l’anno precedente.

 La scelta poteva essere importante e positiva per il movimento stesso: coinvolgere più squadre, disputare più partite, più curiosità attorno a queste fasi di campionato può far solo dare quid positivi.

Visti i numeri bassi, la stagione non è stata molto interessante ma i PlayOff regalano partite imprevedibili e si poteva creare una situazione d’interesse maggiore.

Tutto questo è decaduto già dalle prime avvisaglie di questa situazione.

 

SI è parlato tanto in questi anni del PalaBotteghelle, probabilmente dimenticandosi che dal punto di vista normativo la scelta del restyling totale senza le tribune era l’unica scelta possibile. Come procede la gestione e quali passi in avanti avete in mente?

 

L’ho detto a più riprese. Quando tutti gli altri impianti erano chiusi, e parlo di Scatolone, Archi e PalaCalafiore ed ancora il PalaLumaka non era tale e non era stato dato in gestione, idem il Boccioni, noi siamo stati i primi a partecipare ad un bando pubblico.

Vista la moria d’impianti ci abbiamo visto lungo.

Voglio fare una precisazione per l’ennesima volta: le vecchie tribune del PalaBotteghelle non solo erano strutture non a norma ma erano tribune abusive. Il calcolo di queste tribune, una delle procedure che va fatto quando si creano i posti a sedere non era mai stato depositato al Genio Civile.

Quello che abbiamo visto negli anni, cinquemila persone al PalaBotteghelle è stato sempre e solo un rischio che si sono presi gli addetti ai lavori di turno firmando delle autorizzazioni.

Consideriamo il fatto che abbiamo rilevato una situazione gravissima.

Al PalaBotteghelle non c’era un impianto antincendio. C’era una bocchetta che usciva dal marciapiede che si collegava chissà dove ma non era un impianto a norma.

Se fosse successo, e grazie al cielo non è successo, una situazione di panico legata ad un incendio durante una manifestazione sportiva o non sportiva come accadeva molto spesso in quegli anni, ’80,’90 e primi anni del 2000 sarebbe successo un grosso guaio.

La gestione va bene.

In 35 giorni abbiamo realizzato il secondo campo da gioco che è stata la salvezza per tantissime società sportive.

Gli impianti erano chiusi.

La Pallavolo, la ginnastica e non solo hanno trovato una casa.

Riusciamo a svolgere la nostra attività in toto, coinvolgendo tante altre società sportive multidisciplinari.

Gravitano circa 700 famiglie a settimana.

Le altre discipline sono delle accademie sportive: abbiamo la scuola di basket,scuola di pattinaggio, di Volley, Futsal,Ginnastica Ritmica. Ragazzi e ragazze, bambini e bambine dai 4 ai 17 anni. Questo per noi è un grande orgoglio.

Fare sport fa bene a tutti i livelli e noi siamo contenti di avere una casa salutare e sportiva dove possono crescere tantissimi bambini e ragazzi.

Per il futuro stiamo valutando tante situazioni interne ed esterne.

Alla risoluzione degli eventi valuteremo

 

 

Nell’impianto gestito dalla Vis è palese la presenza e la crescita del Futsal e del Volley.

A tuo avviso il basket cittadino e regionale sta regredendo o è già stato superato da queste discipline?

 

Noi ospitiamo la “Del Core Academy”. E’ una società guidata dall’ex capitano della nazionale italiana. Fanno attività in rosa e lo fanno molto bene.

Anche il futsal sta prendendo piede.

Il basket non riesce a fare quello step in più che permetterebbe a questo sport di assumere quella centralità avuta per tanti e tanti anni a Reggio Calabria.

Tutto questo può realizzarsi se le società saranno disposte a fare un piccolo passo indietro per provare a portare avanti un progetto comune, specialmente sulle giovanili.

Ci ho provato e ci riproverò ma a Reggio vive il regime “dell’orticello”, dai propri guadagni ecc.ecc.

Ci sono tante società che lavorano per scopo di lucro senza alcun interesse di far migliorare i propri ragazzi.

Per migliorare un giocatore deve giocare con giocatori al suo livello o più forti di lui. Il livello si deve alzare ogni giorno di più.

Se ogni società blinda e si tiene stretta questi due-tre ragazzi di buon livello e li fa allenare contro altri 10 di un livello più bassi, i tre atleti che potrebbero emergere a livello nazionale non potranno migliorare e perderanno anni.

Questa è l’unica strada.

Io ci sto provando. Ho già provato ad attivare dei discorsi con altre società, in particolare con una, vediamo se questa volta sarà la volta buona.

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