A due anni dall’indimenticabile ritorno di Manu Ginobili a Reggio Calabria
Il 4 luglio 2023 rappresenta una data storica per lo sport reggino: Emanuel “Manu” Ginobili, leggenda dell’NBA e del basket mondiale, fece ritorno nella città dello Stretto dopo quasi 25 anni dall’esperienza con il Nuovo Basket Viola di Gaetano Gebbia. Un evento che riaccese l’entusiasmo sportivo in una città allora attraversata da difficoltà nel panorama cestistico.
La giornata si articolò in due momenti significativi: la cerimonia ufficiale a Palazzo San Giorgio per il ritiro del San Giorgio d’Oro – massima onorificenza civica assegnatagli nel 2006 ma mai ritirata per impegni sportivi – e le riprese per un documentario sulla sua vita prodotto da Bourke Films per Disney+.
Nell’aula consiliare “Piero Battaglia”, gremita di autorità, ex compagni di squadra e tifosi, Ginobili ricevette il riconoscimento dalle mani dei sindaci facenti funzione Paolo Brunetti e Carmelo Versace. Presenti numerosi protagonisti dell’epoca viola: da Sandro Santoro a Seby Grasso, da Giovanni Rugolo a Luca Bisconti, insieme al compianto coach Gaetano Gebbia, anima dell’evento attraverso l’associazione Viola Inside.
“La mia esperienza a Reggio è stata fondamentale per la mia carriera”, dichiarò il quadruplo campione NBA, ricordando come il passaggio in A1 e i playoff scudetto con la Viola fossero stati tappe cruciali della sua crescita. Parole che risuonarono particolarmente commoventi quando rievocò i compagni scomparsi come Chris Welp e Gus Tolotti, quest’ultimo rappresentato dalla famiglia.
L’evento, curato nei dettagli da Viola Inside, vide anche la premiazione con teche artistiche create dall’ex cestista Natino Chirico e diventò occasione per ripercorrere i fasti del basket reggino attraverso i racconti di chi lo visse in prima persona.
Oltre al valore sportivo, le istituzioni sottolinearono l’importanza di avere un ambasciatore d’eccezione che in tutto il mondo ha sempre parlato con affetto di Reggio Calabria, contribuendo a mostrarne il volto migliore.
A distanza di due anni, quel giorno rimane impresso nella memoria collettiva come dimostrazione di come lo sport possa unire e ispirare, oltre i confini e il tempo. Mentre la comunità attende con speranza nuovi capitoli di questa speciale relazione, il messaggio di Ginobili – “qui era casa mia” – continua a risuonare come un ideale ponte tra passato e futuro del basket calabrese.