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ACCADDE OGGI, UN ANNO FA:IL RITORNO DI JJ EUBANKS

di Giovanni Mafrici – L’americano in visita nella sua Reggio Calabria si racconta e racconta di quella grande e straordinaria Viola.

INTERVISTA A JJ EUBANKS

Dopo 14 anni hai deciso di tornare a Reggio Calabria per celebrare il tuo 50esimo compleanno. Perchè hai scelto proprio Reggio?

JJ: “Perchè quando devi celebrare un compleanno lo celebri con la famiglia e, per tutto ciò che ho vissuto qui, sento che la gente di Reggio è parte della mia famiglia; volevamo tornare per rivivere un po’ di ricordi che abbiamo vissuto qui e celebrare così questo compleanno speciale qui a Reggio Calabria.”

E’ stata una mattinata bellissima ed una giornata stupenda: sei stato al PalaCalafiore, al Pianeta Viola. Che pensi di questa giornata?

JJ: “E’ stato fantastico e divertente, volevamo tornare e rivivere tutti i momenti che abbiamo vissuto. Abbiamo allora fatto un vero tour della città, visitando il Palasport ma anche fermandoci per mangiare cannoli, abbiamo visto le gelaterie passeggiando per il Lungomare e guardando lo Stretto. Siamo stati fuori dalla casa dove vivevamo qui a Reggio ed al Centro Viola dove mi allenavo. Tanti momenti di vita che volevamo davvero rivivere.”

Chi è adesso JJ Eubanks?

JJ: “Un uomo di famiglia, aiuto mia moglie nel business; lei ha un’agenzia viaggi che si chiama Magical Vacation Planner e collaboriamo in partnership con i parchi Disney, Universal Studios, MSC crociere, Royal Carribean ed altri ancora. Io mi occupo della parte operativa, lei ha la vision dell’azienda e siamo una buona squadra.”

Ti ricordi di Tito Silipo, il tuo presidente?

JJ: “Assolutamente, non potrei mai dimenticarlo. Non potrò mai dimenticare che Silipo mi chiamò il primo anno per venire a giocare alla Viola…. lo ricordo come fosse ieri. Era un’ottima squadra con Brian Evans, Anthony Tucker, Tony Williams, Montecchia, Delfino…. un’ottima squadra che aveva bisogno di un “closer player”, qualcuno che fosse il go-to-guy per chiudere le partite; ed è quello che poi ho fatto quando sono arrivato alla Viola, essere prima di tutto un uomo squadra e poi il giocatore a cui dare la palla negli ultimi minuti per vincere le partite. Ma era davvero un’ottima squadra, ci siamo salvati in quella stagione ed avevo davvero compagni di squadra fantastici, con enorme talento. Tornando a Silipo, lo rispetto molto come uomo di business e mi ha sempre trattato molto bene”.

E Tonino Zorzi?

JJ: “Zorzi? Ho iniziato con lui. Devo innanzitutto dirti che mi è dispiaciuto moltissimo sapere che sua moglie è venuta a mancare. Zorzi lo amo, ricordo che la prima volta abbiamo giocato in trasferta ad Avellino e dopo alcuni allenamenti in cui mi ha fatto vedere un paio di schemi ed ho pensato che avrei giocato 10-15 minuti ed invece, con mia enorme sorpresa, quella sera mi ha messo in quintetto. Mi ha lasciato fare quello che riuscivo a fare meglio. E ricordo una storia divertente… in quel periodo avevo iniziato a giocare golf e durante un allenamento feci un movimento di “swing” e Zorzi esclamò subito: “Noooo….”, mi fermò e mi fece vedere quale fosse il movimento corretto. Coach Zorzi, se guardi questa intervista, voglio farti sapere che adesso sono un “3 handicap” ed ho “3 holes-in-one”.

Viola contro Benetton Treviso…

JJ: “Quella è la partita e la serie che ancora mi fa soffrire… eravamo 2-0 e nella terza partita eravamo 5 o 7 punti sopra a Treviso ed abbiamo perso. Ma, se ricordi… io lo ricordo… abbiamo avuto l’ultimo tiro di quella gara e non abbiamo segnato… e dopo loro erano una grande squadra ed hanno rimontato vincendo 2-3. Noi avevamo Davide Lamma, Rombaldoni, Cittadini, Eze… giocatori giovani, loro avevano Langdon, Edney, top italian players e quando hai la chance di battere quel tipo di squadra lo devi fare… perchè se non lo fai, loro troveranno il modo per rimontare e batterti e la loro esperienza, dei loro top players, ha fatto la differenza.

Sei pronto a tornare a giocare a Reggio?

JJ: “Voglio dirti una cosa, oggi quando sono entrato in palestra ho visto i giocatori che oggi giocano nella Viola ed ho visto come si stanno allenando nonostante tutto quello che sta accadendo (e l’ho appreso oggi), il modo in cui si stanno allenando e l’energia che stanno mettendo significa moltissimo, significa che tengono molto alla squadra ed alla città. Ora tu mi chiedi se vorrei tornare a giocare dopo aver rivisto la mia famiglia, i miei amici e dopo aver parlato con le persone, dopo aver rivisto il parquet e la squadra, rivivendo tantissimi momenti… beh … sì sono pronto a giocare… ma ho un’età.”

Stamattina hai incontrato i Total Kaos, i fans. Cosa ti ricordi dei tifosi?

JJ: “Ricordo tutto, ricordo che ci supportavano in qualsiasi posto noi andassimo a giocare, bastava guardare gli spalti e loro erano lì con il loro striscione “TOTAL KAOS”. E loro ti facevano sentire la loro presenza, gridavano il tuo nome… anche quando erano pochi, urlavano a squarciagola, come selvaggi, per farsi sentire. Il loro coro “VI – O – LA” lo ricordo ancora… e’ stato speciale incontrarli oggi e questo souvenir che mi hanno regalato verrà a casa mia, lo metterò all’interno della stanza principale dove trascorro la maggior parte del mio tempo e saranno parte della mia vita ogni giorno”.

Pasquale Favano, Lillo Barreca…

JJ: “Persone speciali, nel mio cuore per sempre. Avevo Pasquale come vicino di casa, anche Barrile è stato speciale ma tutto il management è stato splendido con me e si sono presi cura di noi. E non è che tutto girava nel verso giusto… abbiamo avuto anche momenti difficili ma li abbiamo superati. Il presidente Silipo ha fatto del suo meglio.”

Un messaggio per Reggio Calabria ed i suoi tifosi ?

JJ: “Voi non avete la minima idea di cosa voi rappresentiate per la squadra. Molti lo dicono così per dire ma io sono stato un giocatore e posso dirlo: voi siete il sesto uomo, voi siete coloro che aiutano i giocatori a venir fuori da una gara difficile, punto a punto; il vostro tifo e supporto dà energia, anche quando si è stanchi, per tenere duro. Ricordo ogni volta che percorrevo il tunnel ed entravo in campo o quando sentivo il mio nome o l’urlo “VI-O-LA” … questo è ciò che significa essere tifosi, questo è ciò che è importante per i giocatori. Anche se i Total Kaos erano un piccolo gruppo quando eravamo in trasferta, fuori dal tunnel, li sentivamo come se giocassimo in casa. I tifosi fanno parte della squadra e sono connessi alla squadra, e sono loro che consentono alla squadra di andare avanti. Voglio dirti una cosa anche sul momento attuale della squadra: spero che i tifosi non lascino mai soli questi giocatori che stanno facendo benissimo, sono in cima alla classifica e spero che qualcuno prenda in gestione questa squadra perchè significa molto per tutta la città. E la città significa molto per la Viola. Ho incontrato dei ragazzi fantastici oggi, che sembrano grandi lavoratori e spero davvero che presto qualcuno prenda in gestione la squadra.”

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