Giovanili

Anna Fotia: “Il basket giovanile calabrese deve crescere partendo dai fondamentali”

L’intervista alla coach della Casa Nuova Jolly e responsabile Minibasket FIP Calabria
Reggio Calabria – “Il basket giovanile calabrese è ancora indietro rispetto ad altre realtà”. A dirlo è Anna Fotia, storica figura del movimento cestistico regionale, oggi coach di casa Nuova Jolly e Responsabile Minibasket per Reggio FIP Calabria, in un’intervista a cuore aperto sullo stato della pallacanestro giovanile nella nostra regione su Tiro da 4 in compagnia di Giovanni Mafrici.

 

“Quando usciamo dalla Calabria, purtroppo non riusciamo a tenere il confronto con le altre realtà”, ammette Fotia, . “Ho visto ragazzini del 2012 – oggi Under 15 – che facevano partenze incrociate, arresti, terzi tempi… un livello tecnico e atletico impressionante da altre parti. Da noi questo lavoro sui fondamentali si fa ancora troppo poco”.

Per Fotia la soluzione è chiara: bisogna lavorare dai più piccoli. “Se si chiama Minibasket, deve essere una marcia in più. Noi ci stiamo muovendo: abbiamo iniziato i campionati già a ottobre, con gironi divisi tra Ionica, Tirrenica e province di Catanzaro e Cosenza. Stanno giocando tantissime partite, dagli Esordienti ai Pulcini”.

Grande soddisfazione per le giornate dedicate al basket femminile: “Abbiamo organizzato dei Pink Day spettacolari. Partecipano ancora poche società, ma stiamo crescendo. L’entusiasmo è al massimo: ogni concentramento a Crotone, Soverato e altre città vede numeri importanti”.

“Mi manca tantissimo giocare – confessa – L’anno scorso ho fatto un 3vs3 a Bovalino, arrivando in finale con Valentina Billy e Karen Canelas. Ho giocato anche con mia figlia… bei ricordi. Ma ora trovo soddisfazione dall’altra parte della panchina”.

Fotia lancia una provocazione: “Se talenti promettenti devono solo passare da una squadra di Reggio a un’altra sempre in regione, non ha senso. Servirebbe un’Eccellenza come faceva Raga qualche anno fa con la Viola, coinvolgendo più squadre. È una strada lunga, ma dobbiamo parlarne tra noi tecnici”.

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