Antivigilia neroarancio Appuntamento con l’ennesima pagina di storia.

 

 

E siamo arrivati all’ultimo atto di una stagione faticosissima.

Se qualcuno non lo avesse capito parlo dell’ultimo atto di una stagione durissima.

La team basket viola rinasce,all’alba del campionato 2009-2010 grazie all’iniziativa del governatore,allora sindaco,Giuseppe Scopelliti e ad un gruppo di imprenditori guidati da Giuse Barrile.

Dopo un primo campionato in cui vengono raggiunti i play off nell’estate 2010 entra il gruppo dei “Gioiesi” con a capo Giancesare Muscolino.

Ancora ricordo quel giorno di luglio sul lungomare di Gioia Tauro,insieme a Domenico Comandè,Roberto Aloisio  quando con Giancesare e gli altri ci sedemmo per darci la stretta di mano che poi avrebbe decretato l’iscrizione al campionato 2010-2011.

Da allora è passata un’intera stagione sportiva ,le prime 4 giornate casalinghe giocate in campo neutro nell’accogliente Polistena ,una stagione condotta sempre in testavincendo quasi dovunque,dalla temibilissima (sportivamente parlando) Corato,in cui ,ricordo, i tifosi ci barricarono all’interno del palazzetto adducendo alla Viola e ai suoi dirigenti provocazioni (quando lo scorso anno in ben 3 sconfitte contro i pugliesi nessuno di noi fiato’ una sola parola…quando si vince si è tutti signori) passando per la prima sconfitta,dopo 6 giornate, a melfi,al vittorioso incontro casalingo (si fa per dire,si giocava a Polistena) con la stessa Orlandina dopo essere stati sotto per 3/4 del match con un Zampogna decisivo nelle fasi finali del match (ma sarebbe riduttivo dire che il resto della squadra non ha fatto la sua parte) in un trionfo di pubblico nel palazzetto “chianoto” gremitissimo in ogni ordine di posti e poi l’infortunio di Cavalieri a Campobasso in cui perdevamo un giocatore che è anche un trascinatore,l’arrivo di “toro loco” Ricci,e ancora il girone di ritorno,il trauma del -27 a Capo d’Orlando,la “delusione” nelle finali di coppitalia a Montecatini,la sconfitta a Bernalda fino a chiudere secondi per differenza canestri.

E oggi la finale dei play off – obiettivo che a inizio stagione sognavamo,ma nessuno si permetteva a pronunciarlo ad alta voce – dopo avere abbattuto in una doppia-doppia secca prima Campobasso (lato mens sana) e poi la temutissima Martinafranca .

Sembra che tutto sia stato facile e invece quante difficolta’,quanta fatica,quanti chilometri in macchina,quanti allenamenti,quati esami,sportivi e non,quanto fiato ,quante parole,quanti soprannomi,quanti collegamenti radiofonici con Filippo Lopresti con vuvuzelas assillanti dietro le orecchie  e oggi finalmente ci siamo,sembra un miraggio eppure la VIOLA  torna a giocarsi qualcosa di importante,un play off,un play off da protagonista e per giunta una finale contro un’altra grande del basket meridionale.

L’emozione è grande per me ,anzi doppia,in veste di tifoso e dirigente di e per quella squadra che colorava di neroarancio,tavolta biancoblu,talvolta giallo,talvolta baincorosso (a seconda dello sponsor) quei grigi anni 80′ Reggini,quella squadra poi rinata,tornata a braccetto con la Reggina nella massima serie nel 1999 trainata da Manu Ginobili in una soffertissima finale contro Biella.

Oggi abbiamo dei grandissimi giocatori,quelli degni di vestire questa gloriosa e storica maglia,giocatori che nulla hanno da invidiare ,come passione e trasporto,ai loro antenati in casacca Reggina che calcarono palcoscenici piu’ ambiti,ma niente differenzia un Cavalieri da un Caldwell,un Lorenzetti da un Avenia,un Dalfini da un Hughes,un Grasso da un Grasso,un Ricci da un Ginobili,un Degregori da un Young,un Zampogna da un Santoro,un Mobilia da un Attruia,un Ruggeri da un Garrett,un Padova da un Bullara,un Demarco da un Battisti,un Crucitti da un Laganà.

Sono gli stessi attori,gli stessi che per questa maglia hanno sputato e sputano sangue come i loro illustri predecessori.

Non è tempo di festeggiare,ma è tempo comuqnue di bilanci,gruppo fantastico,società equilibrata,finali di coppitalia raggiunte,campionato finito in testa,finalissima playoff.

Dovrei iniziare da chi stacca i biglietti e poi andare da ogni singolo tifoso a stringergli la mano e per finire al nostro presidente Giancesare Muscolino,ma ci metterei troppo tempo e non arriverei a vedere le finali.

E allora voglio dire un GRAZIE a tutti,grazie per le emozioni che ci siamo divisi e che ci apprestiamo a dividerci,grazie per esserci stati vicini,grazie per avere lavorato per un sogno in cui si crede.

Ora andiamo a prenderci quello che meritiamo,una grande vittoria degna della Viola e dei suoi tifosi quelle vittorie che Reggio ha dimostrato di sapere raggiungere e che mai le hanno procurato vertigini.

Allora forza ragazzi,forza Fantozzi,siete protagonisti dell’ennesima miracolo Reggino,quello che vi collocherà per sempre nella storia sportiva di Reggio,della sua provincia,di una regione,sta a voi scrivere l’ultimo,magnifico, atto.

Team Manager

Lorenzo Mazzitelli

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