Basket crisi totale, si ferma anche la Nba
La crisi del basket italiano non vi bastava?
Di quello calabrese con una miriade di situazioni traballanti?
Immaginiamo che a livello nazionale al posto di Dino Meneghin ed a livello regionale al posto del Geometra Labozzetta ci sia David Stern.
Brutte notizie per chi ama il basket a stelle e strisce. La prossima stagione Nba, a meno di improbabili ribaltoni dell’ultima ora, salterà.Il fenomeno “Lockout” esiste ancora. Dopo tre ore di inutili discussioni è fallito anche l’ultimo incontro di New York e i proprietari delle franchigie hanno annunciato la serrata.
Il contratto collettivo tra la Nba e i giocatori scadrà alla mezzanotte americana.
In linea puramente teorica c’è ancora spazio per una soluzione, ma i rappresentanti dei giocatori e i proprietari restano su posizioni profondamente diverse e nella sostanza sembre tutto già tutto deciso.
Agli stipendi dei giocatori vanno il 57% dei ricavi della lega, percentuale che i proprietari vorrebbero ridurre introducendo anche un sistema di tetto salariale più rigido.
I giocatori sono pronti a tagliarsi gli stipendi, ma non di 750-800 milioni di dollari complessivi come vorrebbero i proprietari, motivati dal fatto che 22 delle 30 squadre della lega hanno perso soldi nella passata stagione.
L’ultimo lockout risale al 1998-99, quando la stagione prese il via a Febbraio, con una regular season di sole 50 partite.
In tutto questo, l’unica nota positiva è che, il basket occidentale potrebbe usufruire per un determinato periodo degli assi del basket mondiale.
L’effetto immediato è la cancellazione delle Summer League, gli appuntamenti di prestagione in Europa escono dal calendario e i giocatori europei che passeranno l’estate con le nazionali non saranno assicurati in caso di infortuni.
Reggioacanestro.com