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CALVANI CONTRO LA SUA VIRTUS: I RICORDI SONO INFINITI

Corsi e ricorsi storici, il tecnico della Viola affronta la sua squadra “di sempre”.

Una autentica bestia nera per la Viola ed un tabù da sfatare.

Anni su anni in giallo-rossi.

Un “lupacchiotto” del basket autentico frutto di ben quattordici stagioni tra la massima serie, da capo allenatore, assistente e responsabile del settore giovanile.

Gara ultra speciale per Marco Calvani, allenatore dei nero-arancio che ha vissuto anni su anni in terra giallo-rossa vincendo una Coppa Korac da assistente nel 1992 (in quel roster giocavano due atleti che ricordano meraviglie in riva allo stretto come Avenia ed Attruia uniti ad un giovanissimo Federico Antinori, visto alla Vis qualche anno fa, all’ex Coach della Viola Fantozzi e a mostri sacri del basket mondiale come l’italiano Premier, l’istituzione europea Dino Radja ed uno dei bad boys campioni del mondo con la canotta dei Pistons Rick Mahorn) e la supercoppa italiana  nel 2000 tra mille ricordi (che asse Ruzzolino in regia e Henry Williams al tiro). L’ultimo, bellissimo ed intrigante riguarda la finale scudetto al PalaTiziano con i giallo-rossi di un immenso Gigi Datome.

Era la stagione 2011-12 e gli incroci con il mondo Viola sono molteplici: se consideriamo che il capo allenatore fino al 27 Gennaio fu Lino Lardo, che uno degli assistenti era un Antimo Martino che è letteralmente esploso in quel di Ravenna in A2, che il team giocava con un manipolo di ex Viola incredibile come Mordente,Crosariol e l’italo-americano Maestranzi e che, infine, tra i giovani giallo-rossi c’era anche Rei Pullazi uno dei giustizieri della Virtus nella prima di campionato con la canotta del Legnano.

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