Chi ferma più Anna Fotia?

 

 

Anna il sabato appena trascorso possiamo definirlo “un sabato da ricordare”?
Si da un lato per la netta vittoria,che dà conferma della crescita e dell’affiatamento di questogruppo che, nonostante le difficoltà con cui ci alleniamo, è riuscito e continuerà a sorprendere un po tutti ……e chissà in futuro……non dico niente e incrocio le dita. Dall’altro lato è stato un sabato sorprendente, perchè le nostre avversarie non sono state all’altezza delle mie aspettative, ho sempre sostenuto che la grinta e l’energia della lumaka avrebbe potuto crearci molti problemi, e ribadisco che alla vigilia del campionato era l’unica squadra che temevo seriamente. Per fortuna le mie aspettative sono state infondate e nonostante il mio infortunio a inizio partita e gli altri delle mie compagne, abbiamo tenuto duro e abbiamo vinto alla grande tanto che l’esultanza è stata minima perchè la gara aveva dato il suo responso molto tempo prima della fine stupendo tutti i presenti.

Tu, larissa Smorto, Francesca Ambrogio e Roberta Vozza insieme: nonostante l’anagrafe dica STOP la pallacanestro giocata è una passione dura a morire.
Si soprattutto per me, ma nonostante l’anagrafe dice stop, come dici tu, il campo ci dà una risposta diversa: grinta passione e amore per quella palla a spicchi alimenta le nostre forze e ad ogni partita e allenamento ,nonostante i numerosi impegni di lavoro, e per me e Franci si aggiungono anche quelli di esser mamma, siamo sempre li pronte a lottare e a dare tutto fino al fischio finale (anche se poi nei due giorni a seguire non mi reggo in piedi per i dolori….ma ne vale la pena). Credo anche che la nostra esperienza e il nostro entusiasmo stia influenzando in maniera positiva le piu giovani che partita dopo partita dicono la loro; d’altra parte, prima o poi, dovranno prendere in mano la squadra? Per tenere testa a noi vecchiette faticheranno ancora molto ma bravissime Gine Bruna e Manal e anche a Cecilia che fino all’infortunio e stata di grande supporto torna presto.

Quest’anno hai in panchina un giovane allenatore come Davide Arillotta: ti trovi bene o dobbiamo sgridarlo un po’?
Davide Davide Davide eh si: un pò dobbiamo sgridarlo , ha una faccia che al solo guardarla ridi equindi non ti puoi arrabbiare nemmeno nei momenti critici. A parte l’ironia è vero: per me è una persona positiva ed è importante perchè crea un’atmosfera serena e allegra anche nelle sconfitte e secondo me non è da tutti. Quando ho saputo chi ci avrebbe allenato non mi sono sorpresa, so che ha alle spalle un anno passato insieme a Giovanni Benedetto da cui ha preso tantissimo, e quindi ero convinta che sarebbe stato all’altezza della fiducia accordatagli da Romana e cosi è stato. Bravo Davide; certo se nn fosse per tutte le flessioni che ci fa fare sarebbe un allenatore perfetto.

E’ importante avere una società sempre presente, attenta e che ti mette a disposizione ogni risorsa per che non far mancare niente ai suoi ragazzi?
Secondo me è essenziale, io sono cresciuta in questa società la cui realtà è rimasta invariata negli anni, certo cambiano gli obiettivi, le aspettative, ma le fondamenta sono quelle solide da cui è nata: il valore della famiglia, l’amore e la professionalità per questo sport e la presenza e disponibilità in ogni settore dai pulcini alla serie C. Qui nessuno è diverso e la cosa che mi piace di piu e che ti senti in una famiglia dove ci si aiuta a vicenda.

Ed eccoci al tuo secondo ruolo di allenatrice/istruttrice: tante soddisfazioni dai tuoi ragazzini , parlaci dei tuoi gruppi
Ops domanda che avrebbe una risposta senza fine per quanto io ami questo lavoro e i miei ragazzi. Quest’anno seguo tre gruppi esordienti , under 13 e 14. Tutte e tre le categorie vanno alla grande visto che tutte o quasi le partite sono in attivo. Lavoriamo duramente in palestra, ma troviamo sempre il tempo e il modo di scherzare, usciamo e parliamo insieme, per quello spirito di appartenenza che accennavo prima e ciò è fondamentale per creare un gruppo affiatato e vincente. Ogni allenamento per me e per loro deve essere un’esperienza nuova ed entusiasmante e ce la metto tutta perchè sia così. Non so se ci riesco, dovremmo chiederlo a loro. Comunque visto i risultati direi che stiamo lavorando bene e il loro cercarmi ad ogni allenamento e ad ogni partita, chiedendomi consigli, spiegazioni, a volte anche solamente una semplice battuta, è per me motivo di grande orgoglio e soprattutto responsabilità per la loro crescita sportiva e sociale. Ho coinvolto nella pallacanestro anche mio figlio Giovanni, un ragazzino che ogni giorno e ovunque vada dimostra tanto talento (stavolta il mio è un giudizio di mamma) ma la mia soddisfazione più grande non viene dal canestro fatto da mio figlio e che mi ha fatto vincere la partita, ma da quel ragazzino timido con difficoltà motorie che esulta per un solo canestro; quando questo succede capisco che ho fatto qualcosa di buono e di vero.

Grazie Anna e alla prossima
Grazie a te Carlo e a tutti i vostri lettori


grazie anna e alla prossima

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