CICCIO CONDÒ (TOTAL KAOS): “LA REGHION È UNA SOLA COSA, GIOCATORI E TIFOSI. QUESTA UNIONE CI HA FATTO VINCERE LO SCUDETTO”
Lo storico esponente della curva neroarancio racconta l’emozione del titolo: “Un fenomeno unico, invidiati da tutta Italia. Ora il sogno è portare le finali nazionali a Reggio”
REGGIO CALABRIA – “La Reghion non sarà mai la squadra o la tifoseria. È una cosa sola”. Ciccio Condò, storico volto della curva neroarancio e membro dei Total Kaos, non ha dubbi nel definire il fenomeno unico che ha portato la Reghion a conquistare lo scudetto. In un’intervista ricca di emozione, Condò ripercorre una vittoria che è il frutto di una simbiosi rara nel basket italiano, un modello nato dal basso e cresciuto nel segno della passione trasmessa di generazione in generazione.
“È un fenomeno tuo figlio Antonio su Sky, su Rac, alle finali a Porretta. È una passione bellissima che gli hai trasmesso?”, gli viene chiesto. La risposta è un fiume in piena di orgoglio. “Assolutamente sì. Abbiamo cercato di trasmettere ai nostri figli quello che abbiamo vissuto per tanti anni e nell’ultimo periodo è venuta fuori questa esperienza davvero bellissima che oggi ci gratifica in modo particolare”.
Il cuore del racconto di Condò batte attorno al concetto di comunità. “Abbiamo avuto la fortuna di creare un tutt’uno, qualcosa che in Italia non esiste e siamo invidiati da tutti per quello che siamo riusciti a creare. Per noi che abbiamo vissuto il basket più alto in città dai tempi del lontano 1990, creare questa unione talmente forte tra giocatori e tifosi è un continuo di emozioni”.
Una simbiosi che affonda le radici nella condivisione degli spazi e delle esperienze. “Tutti i giocatori che almeno per una volta hanno varcato il palazzetto di Pentimele, hanno vissuto con noi in curva tante partite. Si è creata questa simbiosi che forse anche questo ci ha fatto raggiungere questo risultato. Non insperato, no: fin dall’inizio c’eravamo posti l’obiettivo di portare qualcosa di importante per la nostra città”.
E poi il momento clou, il canestro di Pandolfi a 40 secondi dal termine che ha cucito lo scudetto sulla maglia neroarancio. “Assolutamente sì, stavolta l’abbiamo visto! È stato emozionante. A 16 punti sotto non pensavi di riuscire a cucirti Verona e lo scudetto”. Una rimonta epica che Condò attribuisce anche al calore del tifo. “Queste rimonte, questo ribaltare le partite, c’è tantissimo il nostro tifo dentro. Gli obiettivi li abbiamo raggiunti proprio perché abbiamo dimostrato di essere una cosa sola”.
Con lo scudetto sul petto, ora il sogno è più grande. “Ora aspetta la città. Vincere e portare questo torneo in riva allo Stretto, perché abbiamo tutte le possibilità di organizzarlo come si deve. Sono sicuro che sarà una manifestazione importante che darà ulteriore lustro alla nostra città”. Un progetto di comunità, per una squadra che di comunità è il simbolo più autentico.


