Cinquant’anni dopo: Reggio si colora di neroarancio
E’ una macchina del tempo. Mentre i riflettori si accendono sul parquet, l’atmosfera del 1976 aleggia tra le tribune.
Cinquanta anni orsono, una Viola diversa ma ugualmente coriacea combatteva in Serie B – stessa categoria, stesso orgoglio, stessa passione che non conosce ere geologiche.(sin dal 1966 dei pionieri)
Quella Cestistica di Piero Viola oggi ha cambiato pelle, ma non anima. È rinata a più battute, con nomi e marchi diversi, oggi in scena c’è Pallacanestro Viola, figlia di un parto popolare – un supporters trust che ha detto “basta” al destino balordo delle “sparizioni” e dei problemi e ha riscritto la storia. La nuova proprietà My Energy non è solo un nome, è una promessa: l’energia di una città che non molla.
L’estro di una volta, quella sorniona di Peppe Melito che con la sua furbizia piegava le partite, oggi vive nelle mani di Vanni Laquintana. Il suo dribbling non è solo un movimento di palla, è il testimone che passa attraverso i decenni.
E mentre una volta c’era Miceli da Messina, oggi c’è Manu Fernandez da Bahia Blanca – l’Argentina nel cuore di Reggio.
Il mondo è cambiato, i confini si sono allargati, ma il gioco resta quello: cinque contro cinque, un canestro da difendere e uno da conquistare.
Oggi l’evoluzione neroarancio sfida la Virtus Molfetta in diretta YouTube, all’ora, non c’era neanche una ripresa arcaia(ahinoi).
Non è solo una partita, è un messaggio in codice per chi crede che lo sport sia morto: la storia insegna che non ci si arrende mai. Neanche quando tutto sembra perduto. Neanche dopo la prima sconfitta in campionato, inaspettata contro la Dinamo Brindisi.
Vi aspettiamo diretta su Youtube..


