Coach Astorino.Com’è bella la famiglia Jbl

Coach Astorino, quanto può crescere la Jbl?

In generale, il lavoro nel settore minibasket e giovanile sul quale la società negli anni precedenti ha investito e continua ad investire con ancor più determinazione in termini sia economici che tecnici, non potrà che portare solo ad una crescita esponenziale in termini di quantità e di qualità della JBL.In particolare, se ci riferiamo alla crescita della JBL della C2, anche in questo ambito la società ha fatto con l’acquisto di Di Vico un ulteriore
sforzo per poter meglio affrontare le partite da qui a fine campionato, sicuramente il suo inserimento ha portato giovamento ad un gruppo che tra mille difficoltà logistiche defezioni e quant’altro è comunque sempre
riuscito a rimanere compatto ed unito, grazie ai ragazzi stessi allo staff tecnico nonchè all’accortezza di una società sempre attenta ad ogni minima cosa. 

Il “sogno” PlayOff è realmente un obiettivo realizzabile?

“Sogno” difficile da realizzare visto che siamo dietro in classifica, ma deve essere l’obiettivo da raggiungere, sicuramente d’ora in poi dovremo mettere in campo ancor più determinazione ed essere maggiormente concreti
non solo a far nostre tutte le partite alla nostra portata vedi CCB, Crotone, Castrovillari , Cosenza e cosi via, ma, anche tentare di fare qualche sgambetto a squadre più attrezzate rispetto alla nostra, specie in
casa sfruttando il fattore campo ed il sostegno dei numerosi supporters Bianco Blu 

Tanti giovani della Jbl stanno crescendo con la tua Cras.Come sta andando questa esperienza?

Sono letteralmente innamorata dei mie ragazzi Cras, in questo anno e mezzo il lavoro che insieme ai ragazzi io ed il prof. Scarfone abbiamo svolto in palestra è stato intenso duro ed assai impegnativo, già la scorsa stagione
nonostante sconfitte molto pesanti nel punteggio i miglioramenti di partita in partita erano ben visibili, e la percezione che loro stessi avevano che  stavano migliorando gli ha permesso di non demoralizzarsi e proseguire nel cammino che avevamo intrapreso, quest’anno per le varie vicissitudini che hanno colpito questa società, i ragazzi sono maturati incredibilmente ed improvvisamente si è accesa nei loro occhi una luce di determinazione che prima sembrava non esserci, tutto questo e l’intensificare del lavoro svolto ha fatto il resto. Vedere i ragazzi che l’anno scorso non riuscivano a tenere il campo in D essere quest’anno un gruppo temibile da tutti, o
ancora vedere giocare alcuni di loro non da semplici gregari ma da protagonisti in C2 con JBl mi riempie di soddisfazione ed orgoglio inducendomi a pensare che la strada intrapresa con questo meraviglioso gruppo è giusta e bisogna con tanta passione e determinazione continuarla a percorrerla.

Classifica molto enigmatica in Serie D, può accadere di tutto.Una previsione?

Campionato molto bello dove tutte le squadre si equivalgono anche se con caratteristiche ben distinte, alcune molto giovani ed inesperte come la mia, altre esperte e mature come Siderno,Milano, una previsione è difficile
farla sicuramente posso affermare che la Cras come tutte le partite già disputate entrerà in campo per dare il massimo e spero al termine di questa regular season, che il massimo sia per i mie ragazzi che stanno facendo 
qualcosa di eccezionale oltre le loro possibilità, disputare i Play Off. 

Passiamo al basket femminile. Dopo qualche anno splendido nato dal lavoro sul settore giovanile con le annate 92 e 93 super brillanti la Calabria lavora sottostandard. Cosa si può fare secondo te per ritrovare gruppi del
genere?

Tasto dolente quello femminile, specie per chi come me forse ha vissuto sulla sua pelle i più fastosi anni del basket in rosa, dove la Pallacanestro Catanzaro era in serie A1 ,Florens e l’Olimpia in A2, Rende
Soverato Lamezia altre squadre di Reggio in serie B e diverse altre compagini Palmi Pontegrande ecc in serie C e categorie inferiori, dove i settori giovanili femminili erano paurosi nelle quantità, dove campionati
giovanili provinciali erano a 14/16 squadre, dove tale competizione elevava la qualità delle atlete,dove tantissime e diverse erano le squadre delle province che di anno in anno si alternavano a disputare finali a
concentramenti Nazionali, dall’annata ’86 in avanti il buio totale, solo come ricordavi tu Giovanni il le annate ’92 ’93 hanno un pò risollevato e forse fatto illudere nella ripresa di questo movimento che sembra essere
ormai allo stremo, le poche società che operano non bastano, BISOGNA investire tempo e trasmettere passione verso questo sport alle piccine del minibasket attrarle verso possibili ed ambiziosi traguardi. Ci vuole tempo
per risollevare il nostro movimento femminile ma dobbiamo iniziare e/o continuare a lavorare.

Un saluto a tutti gli amici di Reggio a Canestro

 

Intervista di Giovanni Mafrici per Reggioacanestro.com

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