C Sicilia-Calabria

Coach Željko Zečević: “La pallacanestro italiana deve ripartire dai giovani e dalla qualità”

Intervista esclusiva il Coach della capolista della C Unica Calabria-Sicilia- a cura di Giovanni Mafrici

Coach Željko Zečević, reduce da una carriera internazionale tra Africa, Medio Oriente e Italia, è tornato sulla panchina italiana con l’Alfa Catania, guidando la squadra alla conquista del primo posto in classifica al termine della stagione regolare con grandi ambizioni di sorta. 

 

Contro la Dierre”È stata una partita intensa”, ha esordito Zečević, riferendosi all’ultimo match contro Reggio Calabria, perso ai supplementari. “Abbiamo scelto di risparmiare alcuni giocatori per precauzione(Abramo e Budrys), visto che il primo posto era già consolidato. L’Alfa ha giocato bene, ma alla fine Reggio ha meritato la vittora. Ora siamo concentrati sui play-off”.

Con il primo obiettivo stagionale raggiunto – la conquista del primo posto – il coach guarda già alla fase decisiva: “I nostri avversari sono squadre temibili, come Gela, seconda in classifica. Se arriveremo in finale contro di loro, sarà uno scontro tra le migliori”.

 

Dopo 16 anni all’estero, tra Egitto, Guinea e Libano, Zečević è tornato in Italia con un progetto ambizioso. “La pallacanestro è cambiata tantissimo”, ha spiegato. “Oggi servono determinazione e carattere, ma anche un sistema che permetta ai giovani di emergere”.

Il coach ha lanciato una riflessione profonda sul movimento italiano: “Se abbiamo 250 squadre tra Serie B ed Eccellenza, servono centinaia di giocatori italiani. Ma molti talenti si perdono perché manca la competizione vera. Il campionato di Serie C è troppo basso, mentre l’Eccellenza è un salto enorme per i ragazzi che escono dal settore giovanile”.

 

Zečević ha criticato l’eccessivo numero di stranieri con formazione italiana: “Più della metà dei giocatori ha un passaporto straniero. Questo abbassa i costi, ma rischia di soffocare i giovani italiani. Chi è bravo deve giocare, altrimenti non crescerà mai”.

Il coach ha poi affrontato il tema del pubblico: “La gente vuole vedere le stelle locali. Se non portiamo i ragazzi del posto in palazzetto, perdiamo appeal. Servono collaborazioni tra società di Serie A e vivai per creare un percorso chiaro: da B2 all’Eccellenza, fino all’A1”.

 

“L’Eurolega è il miglior campionato d’Europa, ma ha un problema: non fa ricambio generazionale”, ha detto Zečević. “Manca un draft, e i giovani faticano a emergere. L’NBA, invece, con il suo sistema, rigenera continuamente il movimento”.

Concludendo, il coach ha espresso fiducia nel futuro: “L’Italia ha un’opportunità unica: investire sui giovani e sulla qualità. Se ripartiamo da qui, torneremo a produrre giocatori di alto livello”.

 

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