CORLITO:”LA MIA DIERRE PUO’ FARE ANCORA TANTO, PUO’ SORPRENDERE”
Il consigliere del presidente della Dierre analizza la stagione, critica la gestione del basket italiano e lancia un appello per il futuro del movimento.
Gianpiero Corlito,ospite si Tiro da 4, format in onda su ReggioTv, consigliere del presidente della Dierre, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione del campionato di Serie C, sulle criticità del basket italiano e sulle prospettive future del movimento. In un’intervista ricca di spunti, Corlito ha toccato temi come l’impraticabilità dei campi, la necessità di investimenti sui giovani e la gestione federale, senza risparmiare critiche e riflessioni.
Corlito ha sottolineato come la Serie C sia un torneo in costante evoluzione. “Siamo quarti, ma tutto è ancora in gioco. Le prime cinque squadre non sono imbattibili, e con la giusta mentalità possiamo fare una sorpresa”. La squadra punta a mantenere la concentrazione e a giocare con tranquillità per raggiungere obiettivi ambiziosi.
Il ruolo di Corlito: “Non sono il direttore sportivo, ma il consigliere del presidente”
Durante l’intervista, Corlito ha voluto chiarire il suo ruolo all’interno della società: “Io non sono il direttore sportivo, sono il consigliere del presidente. Il direttore sportivo è un ruolo diverso, e ringrazio Roberto per il suo lavoro enorme per la pallacanestro reggina.”. Una precisazione che sottolinea la sua volontà di distinguersi da una figura che, a suo avviso, richiede competenze e responsabilità specifiche.
Sul movimento?. “La discontinuità negli investimenti sui giovani e sul vivaio ha danneggiato il movimento”, ha affermato. Secondo lui, è fondamentale creare un legame con la comunità e investire in infrastrutture per avvicinare più persone al basket. “Se ci sono più bambini che giocano, ci saranno più genitori che li accompagnano e più appassionati. È così che si costruisce il futuro”.
Guardando al futuro, Corlito auspica un ritorno agli anni ’90, un’epoca in cui il basket italiano viveva un momento di grande passione e investimenti. “Oggi la federazione ha aumentato i costi senza garantire benefici proporzionali”, ha criticato. Questo ha portato a un calo di interesse nei campionati minori e a un aumento di giocatori stranieri, a discapito dei giovani talenti locali. “Serve un mea culpa da parte della federazione e una visione a 360 gradi per rilanciare il movimento”.