COSTANTINO VUOLE CHIAREZZA E SCRIVE ALLA FEDERBASKET

La missiva è a firma del giocatore della Botteghelle Basket, Marco Costantino: da tanti anni sui parquet di tantissime categorie.

Dalla Serie A1 e dagli esordi con la Viola contro l’Armani Milano a tanti campionati vinti uniti a correttezza e tanta, tantissima voglia di giocare.

Nella passata stagione, il play-guardia ha duellato alla conquista della Serie B giocando la finalissima con la canotta della Vis: oggi, le sue parole porgono ad una riflessione collettiva ed importante a seguito di una squalifica di tre giornate che ha lasciato perplesso l’atleta stesso.

Ecco la sua lettera invita alla Federbasket calabrese.

 

 

Spett.le Comitato Regionale Fip,

con la presente, in accordo con la mia società, A.S.D. Botteghelle, vorrei fare chiarezza in merito ad alcuni episodi riguardanti la gara n. 83 del 07 gennaio 2018, disputatasi fra l’ASD Botteghelle e il Salumificio Beretta Lumaka.

La partita in questione si è conclusa con la vittoria della Lumaka, ottenuta negli ultimi minuti di gioco, i quali sono stati abbastanza concitati a causa di un fallo tecnico e conseguente espulsione di un mio compagno di squadra.

Nella giornata di mercoledì 10 Gennaio siamo venuti a conoscenza dei provvedimenti disciplinari stabiliti dal Giudice Sportivo, che nel mio caso specifico recitano:

Marco Costantino – squalifica tesserato per 3 gare per comportamento violento a livello di tentativo o tentativo di aggressione nei confronti degli arbitri [art. 33,1/1d RG]“.

Alla luce di questa notizia, stupiti da questa decisione, ci siamo sincerati in merito a quanto era stato scritto nel referto arbitrale, che testualmente recita:

Il giocatore n. 8 A, Costantino, al termine della gara tira un calcio alla palla in direzione dell’arbitro e degli altri giocatori, non colpendo nessuno“.

Avverso la decisione del Giudice Sportivo, la società Botteghelle ha presentato immediato ricorso, avendo ritenuto la sanzione ingiusta ed eccessiva.

Purtroppo, il ricorso è stato rigettato, senza però che venissero ascoltati né l’arbitro che ha scritto il referto, né alcun giocatore dell’altra squadra, né tantomeno il diretto interessato, il sottoscritto.

Per questo motivo, ho deciso di scrivervi, per rappresentarvi, a scanso di qualsiasi equivoco, la mia versione dei fatti.

Anzitutto, è mio dovere ammettere che a fine partita ho effettivamente calciato la palla, ma tale gesto va riferito alla stizza del momento, che ho provato “a caldo” dopo che la mia squadra aveva appena perso una brutta partita.

Va anche detto, però, che il calcio che ho dato alla palla – che ho colpito di piatto e rasoterra – non è stato assolutamente violento, né indirizzato verso gli arbitri e nè tantomeno verso i giocatori dell’altra squadra. Ed infatti non ha colpito nessuno.

Non si è trattato di un gesto plateale e si è verificato dopo che la gara era finita da alcuni minuti, tant’è che nessuno, quando è stata pubblicata la decisione del giudice sportivo, si è ricordato di questo gesto.

Solo dopo aver letto il referto abbiamo ricostruito la scena assieme ai miei compagni di squadra.

Per tutti questi motivi, sono fermamente convinto che il provvedimento è stato oltremodo eccessivo e sproporzionato nei miei confronti, soprattutto se si considera che tale sanzione dovrebbe essere applicata quando un giocatore si comporta in modo davvero violento, aggredendo cioè verbalmente e/o fisicamente un arbitro. Cosa che, in questo caso, non è accaduta nel modo più assoluto.

Mi sia consentito, inoltre, evidenziare che questo è il mio 12°simo campionato, e sinora non sono stato mai squalificato e non ho mai avuto alcuna ammonizione per comportamenti scorretti.

Senza contare che con molti arbitri, data la mia esperienza e la mia condotta da tutti riconosciuta sui campi da gioco, ho creato uno splendido rapporto di dialogo, sia durante le partite che fuori dal campo.

Questa decisione, mio malgrado, mi impedirà di giocare 3 partite fondamentali per la mia squadra e questo mi rammarica tantissimo.

Non mi resta che sperare che, per il bene di questo sport, in futuro fatti del genere non si verifichino più e che si possa applicare il Regolamento di Giustizia nel modo più corretto e rispondente alla verità dei fatti.

 

Buon Basket a tutti

 

Marco Costantino

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