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DAL PARQUET AL MARE: LA NUOVA SFIDA VINCENTE DI GIANNI SPERANZA, “JOHNNY MITRAGLIA”

Dai record cestistici alle competizioni di pesca: la storia del campione che non smette di competere e..vincere

SELINUNTE (TP) – C’è un filo, rigorosamente da pesca, che lega il parquet al mare aperto, i canestri da 82 punti alle gare di pesca da natante.
Si chiama Giovanni Speranza, per tutti “Johnny Mitraglia”, leggenda del basket calabrese e oggi atleta affermato nella pesca sportiva.

Proprio in questi giorni, a Selinunte, si è disputato il Campionato Italiano a coppie di pesca da natante 2025. Sul podio, al terzo posto, è salita la coppia composta da Giuseppe Gravina e Giovanni Speranza – un risultato di prestigio che conferma le doti competitive dell’ex bomber del basket. “Grazie all’organizzazione per l’ospitalità”, ha commentato Speranza, che dopo aver chiuso con la pallacanestro ha trovato nel mare una nuova, travolgente passione.

Chi ha seguito il basket negli anni ’80 e ’90 in Calabria conosce bene la storia di Gianni per la sua vena realizzativa implacabile, è ricordato per imprese come gli 82 punti in una sola partita con la maglia dell’Alfa Ramirez Reggio Calabria – un record che fece epoca e che ancora oggi viene citato con rispetto. La sua carriera è costellata di prestazioni al limite del incredibile: partite da 70, 60, 50 punti, giocate con una tecnica di tiro naturale e inimitabile. “La costruzione del tiro è una cosa personale”, raccontava. “Una volta un tizio ad Agrigento mi disse che dovevo spezzare meglio il polso. Alla fine di quella gara feci 53 punti”.

Oggi la sua vita è cambiata, ma l’agonismo è rimasto identico. “La pesca sportiva mi dà le stesse emozioni del basket. La tensione prima di una gara è adrenalina pura. È bella anche la preparazione: studiare venti, maree, attrezzature. Poi, in base al risultato, provi gioia o delusione, ma subito pensi alla prossima gara da vincere”. L’unica differenza? “Nel basket potevi rifarti dopo una settimana. Nella pesca, se perdi un appuntamento, devi aspettare mesi”.
Alla domanda su cosa consiglierebbe ai giovani, la risposta di Speranza è chiara: “Mi sono divertito e ho fatto divertire. Questo mi è bastato. L’importante è mantenere viva la passione, qualunque sport si faccia”. Oggi, a Selinunte, quel sorriso non è cambiato. C’è ancora la stessa voglia di competere, la stessa grinta che lo ha reso una leggenda del basket. Solo lo scenario è diverso: al posto del parquet, ora c’è il mare aperto. E al posto del canestro, una canna da pesca.
Giovanni Speranza continua a insegnare che la vera vittoria è non smettere mai di crederci, in qualsiasi sport.

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