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Dalle Frittole ai Canguri: Fabrizio e Andrea, il dribbling della vita che conquista Sydney

C’è un filo sottile che lega i campetti di periferia ai sogni più grandi. A volte quel filo si dipana fino all’altro capo del mondo, fino a Sydney, dove il rumore dei palloni sul cemento ha lo stesso suono di casa.
Tutto inizia tra le mura dello “scatolone” di Reggio Calabria. Qui, tra un gelato di Fragomeni ed un urlo di Ginetto si sono formati questi due malati di basket.
Fabrizio Marrara, gloria consolidata della Botteghelle Basket di Antonio Musolino manca come il panino post festa di Madonna.
Accanto a lui, Andrea Turiano, stella giovanile del CAP, dove spiccava – in ogni senso – la presenza del “lungagnone” Luca Laganà. Andrea, talento puro, veloce come il vento, spettacolare in tandem con il rosso Arillotta.
Poi, un giorno, la scelta. Cambiare vita. Non un semplice trasferimento, ma un salto nel vuoto, con un biglietto solo di andata. Dalle stradine di Sbarre ai viali infiniti di Sydney. Dal Gebbione ai Canguri.
E in Australia, tra canguri e grattacieli, la magia si è compiuta. Quel tiro sospeso che sfidava le leggi della fisica a Reggio, ora si staglia contro il cielo dell’emisfero australe.
Perché il vero dribbling non è quello che supera un avversario, ma quello che supera i confini. E Fabrizio e Andrea, da bravi reggini doc, hanno dribblato la vita. E hanno segnato un canestro che va ben oltre il campo: diritto nel cuore della loro leggenda.
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