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Daniele Cutrì e il basket che emoziona Gioia Tauro: “Uniti abbiamo scritto la storia”

Daniele Cutrì, cuore pulsante della pallacanestro gioiese, racconta con gli occhi che brillano la straordinaria stagione della Pallacanestro Gioia Tauro, coronata dalla conquista del campionato di Serie D. Un successo che sa di magia, reso ancora più speciale dal fatto che a sollevare il trofeo è stato suo figlio Jacopo, a distanza di anni dall’ultimo trionfo personale in quella stessa categoria.

“È stata l’ennesima stagione positiva – esordisce Cutrì – tante finali giocate e vinte a livello giovanile. Ma vincere un campionato di Serie D e vederlo conquistare da tuo figlio dopo tanti anni… beh, direi che sono al settimo cielo!” L’entusiasmo per questo traguardo ancora riecheggia per le vie di Gioia Tauro, dove la comunità basket non ha ancora smesso di festeggiare.

La strada verso il titolo è stata lunga e piena di ostacoli. Quattro anni di tentativi, tra semifinali brucianti e finali sfiorate. “Quella sconfitta contro Castrovillari per 68-58 è stata fondamentale – ricorda Cutrì – i ragazzi hanno stretto i denti e fatto un patto: restare insieme per provare a vincere. Da quel momento è nata la squadra che poi ha conquistato tutto.”

Il campionato non è stato semplice, con avversari temibili come Soverato con Billy Fall e il Basket Pellaro. “Dopo le prime partite ci siamo resi conto che dovevamo alzare il livello – spiega Cutrì – e la vittoria contro la SMAF Catanzaro, con uno scarto di 30 punti, ha dimostrato che eravamo sulla strada giusta.”

Ora si guarda alla Serie C con lo stesso spirito che ha caratterizzato questa straordinaria cavalcata. “La filosofia dei fratelli Travia e di coach Polimeni, quella di puntare sui talenti locali, è quella giusta – afferma convinto Cutrì – Probabilmente aggiungeremo qualche esperienza, ma il cuore della squadra resterà lo stesso. Questi ragazzi meritano di crescere insieme.”

Tra i momenti più divertenti, il racconto della telecronaca che Cutrì ha fatto della partita del figlio Jacopo. “È stato difficilissimo trattenermi! – ride – Sai che deve essere imparziale, ma dentro vorresti esplodere di gioia per ogni canestro di tuo figlio.” E sul fantastico exploit di Jacopo in gara 3, svela: “Il segreto? Le polpette di sua nonna! Jacopo ha le sue superstizioni pre-partita, e quella sera è stato semplicemente irresistibile.”

I ricordi si intrecciano quando Cutrì torna al suo successo in Serie D nel 2004. “Eravamo ad Archi contro la Target di Nuccio Gweri – racconta – con una squadra fantastica. Ora devo pagare le pizze promesse ai ragazzi, perché li sfottevo dicendo che non avevano mai vinto un campionato… e invece ce l’hanno fatta!”

La storia del basket a Gioia Tauro è fatta di queste emozioni, di passione che si tramanda di generazione in generazione. “La Gioiese ha sfiorato la serie B anni fa – conclude Cutrì – oggi abbiamo scritto un’altra pagina importante. E il bello deve ancora venire.”

 

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