Dario Scozzaro, giocatore del Cocuzza Milazzo: “Reggio Calabria è come casa per me”
di Giovanni Mafrici. Oggi compie 33 anni, in tanti lo ricordano baby alla Viola, da super Under. In occasione della trasferta a Reggio Calabria, abbiamo incontrato Dario Scozzaro, giocatore del Cocuzza Milazzo, che ha condiviso le sue impressioni sul Palacalafiore, sulla squadra avversaria e sui ricordi della sua avventura con la maglia della Viola Reggio Calabria. Scozzaro, ha dimostrato grande passione per il basket e un legame speciale con la città calabrese.
“Volevo innanzitutto dare un’impressione su questo palazzetto: pazzesco! Ci ho giocato quando era dismesso, mettiamola così, e ci siamo arrangiati in quella serie B. Adesso è veramente incredibile, uno dei campi più belli che ci sono in giro. Ne ho visti un po’, e questo è probabilmente da Eurolega”.
Scozzaro ha poi parlato delle difficoltà del Cocuzza Milazzo in questa stagione, segnata da infortuni e problemi di rotazione. “Siamo sfortunati, il nostro playmaker De Gaetano e Scimone sono. Già le rotazioni della nostra squadra non sono grandi, e in questo caso è ancora peggio. Tocca rimboccarsi le mani da qui alla fine. Il mercato è chiuso, e dobbiamo puntare ai playout per salvarci. Non ci sono più scuse, bisogna solo giocare”.
Scozzaro ha poi espresso la sua opinione sulla Dierre, squadra avversaria nel match. “È una squadra solida, mi piace un sacco. L’allenatore, Peppe Cotroneo, l’ho rivisto in questa veste, perché lo conoscevo da più giovane, e ho visto un bel prospetto. Secondo me farà tanto bene. Per quanto riguarda la squadra, è solida, magari non la più solida del campionato, ma è una buona squadra che potrà dire la sua”.
Scozzaro ha poi condiviso i ricordi della sua avventura con la maglia della Reggio Calabria, un periodo che ha lasciato un segno indelebile nella sua carriera. “Ero piccolo, ma ho accumulato tanta esperienza grazie ai più grandi e agli allenatori che c’erano in quel periodo. Reggio Calabria ha una grande cultura cestistica, e per me è come casa. Sono stati tre anni intensi, tra B2 e B1, bellissimi”.


