Dierre cade a Gela: Coach Cotroneo analizza la sconfitta
Una trasferta complicata per la Dierre Reggio Calabria, che non riesce a ribaltare il risultato dell’andata e perde contro il Gela Basket in una partita chiave per la lotta al secondo posto: oggi, i bianco-blu dovranno guardarsi alle spalle e provare a fare risultato nell’ultima di stagione regolare in casa contro l’Alfa Catania. Al termine del match,ai microfoni del network Eda, il coach Giuseppe Cotroneo commenta con franchezza la prestazione della sua squadra, tra criticità e complimenti agli avversari.
Cotroneo non nasconde il rispetto per gli avversari:
“Vanno fatti i complimenti a Gela, a tutta l’organizzazione e al coach Bernardo. Questo secondo posto è il coronamento di una stagione unica, considerando il lavoro fatto dall’estate. Noi, più che ribaltare la classifica, dobbiamo pensare a consolidare il terzo posto, perché ora siamo in un girone con altre due squadre in lotta.”
Uno dei nodi cruciali della gara è stata la freddezza al tiro da tre punti: la Dierre ha chiuso con percentuali basse, specialmente nella prima metà di gioco (1 su 9 nei primi due quarti).
“È stato come l’andata, quando facemmo 3/27. Scherzavo dicendo che non si sarebbe ripetuto, invece è successo di nuovo proprio contro Gela. Dobbiamo analizzare meglio: abbiamo costruito una squadra perimetrale, il tiro da tre non è una scommessa, ma oggi molti tiri erano aperti e non sono entrati. Forse emotivamente abbiamo subito la partita.”
Cotroneo ammette la necessità di correggere il tiro:
“Martedì ci rivedremo e cancelleremo questa prestazione. Ci sono criticità da sistemare subito: non abbiamo più tempo. La vittoria della scorsa settimana ci ha dato un cuscinetto, ma la prossima sfida in casa contro la prima in classica sarà decisiva.”
Nonostante la sconfitta, il coach reggino elogia l’ambiente gelese:
“L’ho detto l’anno scorso e lo ripeto: questo è il palazzetto più caldo del girone. Oltre 1000 spettatori, forse 1200-1300, fanno la differenza. In ottica playoff, il fattore campo qui sarà decisivo, non solo per l’abitudine ai canestri, ma per l’energia che il pubblico trasmette.”


