Falcomatà, “Un evento che segna l’anima della città”
Un appuntamento storico che è molto più di un semplice torneo di basket. Il Trofeo Sant’Ambrogio, giunto alla 49ª edizione, si appresta a vivere un momento doppiamente speciale: quello del ritorno in un PalaCalafiore “più che rinnovato” e quello di una tradizione che, per la città di Reggio Calabria, segna simbolicamente l’inizio dell’anno sportivo e non solo.
A dirlo è il Sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà, in occasione della presentazione della kermesse, che ha dipinto l’evento come un vero e proprio “spartiacque” per la comunità.
«Il Trofeo Sant’Ambrogio ha sempre segnato per la nostra città una sorta di spartiacque», ha esordito il Primo Cittadino. «È sempre stato realizzato a settembre, era l’occasione per vedere all’opera i nuovi roster delle squadre che si apprestavano a iniziare il campionato. Ha sempre suscitato curiosità. Ed è il momento che di fatto segna l’inizio della stagione sportiva».
Ma per Falcomatà, il valore del Trofeo travalica i confini del parquet. «È un appuntamento ormai storico e tradizionale che viviamo con uno spirito di partecipazione che non è soltanto quello dell’evento sportivo, ma anche un nuovo abbraccio con la famiglia Sant’Ambrogio. Una famiglia che per la nostra città ha fatto tantissimo, che ha dato tantissimo sul piano sportivo, dell’impegno civico, politico, sociale e culturale, anche in anni difficili. Questo trofeo vuole essere anche la celebrazione del ricordo dell’impegno di una famiglia che sicuramente è da esempio per tutti noi reggini».
A rendere ancora più speciale questa edizione è la cornice: il PalaCalafiore, dopo importanti lavori di ammodernamento, è pronto ad accogliere atleti e tifosi. «Farlo in un PalaCalafiore rinnovato è in qualche modo la ciliegina sulla torta», ha commentato il Sindaco, sottolineando come questo rappresenti «da un lato il passare del tempo, ma dall’altro lato anche l’impegno delle istituzioni affinché luoghi così importanti siano più accoglienti».
Un investimento che guarda al futuro, nella speranza di un rilancio del basket di alto livello. «Chiaro che tutti vorremmo il ritorno di una realtà nazionale all’interno del nostro basket, cosa che sta accadendo in altre discipline».
Il Sindaco ha poi condiviso un ricordo personale e affettuoso, legato alla sua giovinezza e alla passione per la pallacanestro. «Il Trofeo Sant’Ambrogio veniva realizzato in un periodo precedente all’inizio della scuola, nel quale io come famiglia stavamo ancora al residence di Lazzaro. L’arrivo del torneo segnava l’organizzazione delle macchine per tornare in città».
Un ritorno che, da bambino, non era sempre visto di buon occhio, se non per una eccezione: «Quando si facevano le vacanze lunghe da piccoli si tornava raramente in città e quelle pote volte si tornava anche controvoglia. Il Trofeo Sant’Ambrogio era l’unico momento atteso che ci faceva schiodare da Lazzaro per rientrare. Era un momento al quale tutti noi volevamo partecipare per la curiosità di vedere i nuovi arrivi all’opera, ma anche per salutare tutti gli amici della famiglia Sant’Ambrogio».


