Varie

FIAT TORINO: CARLOS DELFINO SI PRESENTA

L’atleta argentino che ha mosso i primi passi nel basket europeo alla Viola ritorna in Italia, ecco le sue parole

La nota del Club

“E’ questa un’opportunità molto importante – esordisce Carlos Delfino – e non vedo l’ora di iniziare a dare il mio contributo ad una Società che punta al miglioramento costante come la Fiat Torino. Nel complesso direi un impegno molto stimolante. Farò di tutto per essere all’altezza delle aspettative e mi sento pronto. Negli ultimi mesi mi sono allenato regolarmente alla Virtus e le risposte sono state positive”.
Una scelta, quella di Torino, non casuale: “Ho avuto anche altre proposte – ha proseguito durante l’incontro di ieri con alcuni rappresentanti della stampa che ha cadenzato la sua prima intensa giornata in città – ma non sono andate a buon fine o per mancanza degli stessi stimoli o per differente livello rispetto a quello che caratterizza Torino, realtà che lo scorso anno è stata capace di conquistare un trofeo di valore come la Coppa Italia e ha fatto bene in EuroCup. Indubbio che la conoscenza con il coach Larry Brown abbia influito sulla mia decisione. Un allenatore che è stato molto importante nella mia carriera e che mi ha insegnato molto, sia dentro che fuori dal campo. Con lo stesso, quando giocavo in NBA, mi confrontavo spesso anche quando vestivo maglie diverse rispetto a quelle delle squadre da lui guidate”.
Il verbo quotidiano sarà quello che ha sempre caratterizzato ogni azione di Delfino: “Sono sempre stato un lottatore e un lavoratore. Continuerò ad esserlo forte del fatto che profondere impegno e sudore accanto e con chi conosci è decisamente meglio. Dovrò essere io ad adattarmi al basket europeo, tornare alla scuola che mi ha formato. Un po’ come facevo in Nazionale quando giocavo negli States”.
Attualità e ricordi. Il miglior anno di Carlos Delfino?: “Sicuramente l’ultimo giocato in NBA, quello della maturazione, ritengo le stagioni migliori per un giocatore quelle che vanno dai suoi 29 ai 31 anni, con molti giovani di talento che facevano parte del roster, a Houston”. Rimpianti?: “Non direi, ho vissuto il mio sogno di bambino di giocare in NBA e a non tutti capita nella vita”. Come è cambiato il basket in tutto questo periodo?: “Il basket rimane il basket, al di là delle stagioni. Quando arrivai in Italia tanti anni fa ero 17enne e affamato, con una grandissima voglia di giocare. Ho certo acquisito esperienza ma la voglia di entrare in campo e dare il mio contributo è rimasta immutata, gli stimoli e le pulsioni le stesse”. Carlos Delfino vestirà la maglia numero 10: “Per gli argentini – chiude – una casacca particolare, che sa anche di cabala e magia, con un significato anche un po’ mistico”. La sua nuova grande avventura sta dunque per prendere il via.

Show Buttons
Hide Buttons