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Francesca Zara: “Il basket come scuola di vita, tra Italia e USA”

Reggio Calabria -di Fortunato Serranò –  “Lo sport insegna valori che vanno oltre il campo di gioco”. Francesca Zara, una delle figure più rappresentative del basket italiano, ha portato la sua esperienza alla tappa reggina della Junior NBA, condividendo riflessioni preziose sul mondo della pallacanestro.

L’ex atleta, con un trascorso nella  Wnba  americana, sottolinea l’importanza di iniziative come la Junior NBA: “Eventi di questo tipo sono fondamentali per avvicinare i giovani allo sport. Non si tratta solo di basket, ma di trasmettere principi come il rispetto, il lavoro di squadra e soprattutto il divertimento”.

Il ricordo più emozionante della sua carriera? “Quando l’allenatrice mi comunicò che ero ufficialmente parte del roster universitario. In quel momento ho capito che il mio sogno si stava realizzando”. Un’esperienza che le ha permesso di cogliere le differenze tra i due modelli di gioco: “In America ho trovato una velocità di esecuzione e decisionale superiore. Non è questione di fisicità, ma di approccio al gioco. Oggi vediamo un basket europeo che si sta avvicinando a quel modello, mantenendo però le proprie peculiarità”.

Sul ruolo della Junior NBA come ponte tra culture, Zara è convinta: “Vedere ragazzi italiani indossare maglie NBA è importante. È un modo per avvicinarli a un mondo che rappresenta l’eccellenza del basket globale”.

Una riflessione a parte merita lo stato del basket femminile in Italia: “I numeri potrebbero essere migliori, ma segnali positivi ci sono. Le prestazioni della nazionale e i successi di squadre come Schio in Eurolega stanno dando nuova visibilità al movimento. Servono però ulteriori passi avanti per consolidare questa crescita”.

Concludendo, Zara lancia un messaggio alle nuove generazioni: “Il vero successo sta nel divertirsi e imparare. Il basket, prima ancora che uno sport, è una straordinaria palestra di vita”.

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