Giovanni Rugolo: “Il basket è cambiato, ma la passione rimane”
Giovanni Rugolo, ex capitano e bandiera della Viola Reggio Calabria anche in massima, oggi allenatore , si racconta in un’intervista a tutto campo in diretta su Tiro da 4 in onda su Reggio Tv.
Il nuovo percorso con l’Aleandre: “Partiamo dalle basi, dal palleggio al tiro”. Analizza poi i recenti cambiamenti normativi: “Vincolo sportivo e contratti? Ad oggi non hanno portato un miglioramento qualitativo. Le categorie non rispecchiano più il livello di una volta”.
Rugolo elogia la Viola di coach Cadeo: “Una squadra costruita con criterio, con grande intensità fisica. La classifica rispecchia i valori, con la Viola in una fascia a sé”. Tuttavia, il livello del campionato non lo convince: “A parte le prime quattro, il livello è veramente scarso. Si vedono errori tecnici importanti, la colpa è anche nostra, degli allenatori. Bisogna partire dalle basi”.
Serie C unica: un’occasione persa?
Rugolo, ex allenatore della Dierre, commenta la Serie C: “Il livello è diverso da quando allenavo io. La Dierre può provare a volare alto, ma il campionato è molto scarso, tranne le prime quattro”. Critica poi la mancanza di progetti giovani a lungo termine: “Si parla tanto di giovani, ma poi si fanno scelte di esigenze economiche. Dove sono finiti i giovani dello scorso anno?”.
Il ritorno al minibasket
Rugolo si sofferma sull’importanza del minibasket: “Bisogna tornare ai fondamentali, come si faceva una volta. Il gioco-sport va bene fino a una certa età, poi servono basi solide”.
Il futuro di coach Rugolo
E sul suo futuro da allenatore: “Se trovo un progetto valido mi butto, altrimenti mi tiro indietro. Il tempo è denaro e non si può pretendere senza dare”. Chiude con un aneddoto sul 3 contro 3: “Porterei con me Daniele Saccà e Andrea Iannilli, un gruppo bellissimo”.