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Il Derby che non fu: Versace Reggio Calabria contro Armani Milano

Nel ricordo di Re Giorgio.

Immaginate l’atmosfera.
Non il classico odore di popcorn e linimento delle palestre, ma un profumo di legno pregiato, colonia di bergamotto e l’elettricità di una sfilata prima che le luci si accendano.

Immaginate le tribune.
Non solo sciarpe e berretti, ma foulard di seta, giacche di pelle e abiti impeccabili. Da un lato, il grigio perla, sobrio ed elegante, l’essenza della potenza milanese. Dall’altro, il nero e l’oro, il barocco, la sfida mediterranea, l’estro senza confini.

Immaginate un derby che non è solo una partita, ma uno scontro di filosofie, di stili, di DNA. Il Derby della Moda: Olimpia Armani contro Versace Nuovo Basket Viola Reggio Calabria.

C’è mancato poco.
Mentre oggi ricordiamo con stima infinita “Re” Giorgio Armani, numero uno della moda mondiale e anima, dal 2004, di un progetto che ha rivoluzionato il basket italiano con investimenti, titoli e una visione imprenditoriale senza precedenti, è lecito sognare ad occhi aperti.
Perché prima di lui, un altro gigante della Moda, la famiglia Versace, nel ricordo di Gianni, aveva visto nel basket un palcoscenico di emozioni.

Era il 1999. A Reggio Calabria, la famiglia Versace, con Santo in testa, ex cestista della gloriosa Cestistica Piero Viola agli albori e sulle piastrelle del De Amicis, rilevò il club. Nacque il Nuovo Basket Viola, un progetto carico di ambizione e stile. Sulla parquet non mandavano in scena una semplice partita, ma uno spettacolo. I gladiatori Santoro e Tolotti, americani fortissimi come Scott e Oliver, e soprattutto un ragazzo argentino dai capelli lunghi e un talento selvaggio: Manu Ginobili. Quel genio in erba che di lì a poco avrebbe conquistato il mondo.

L’abbraccio virtuale tra Gianni Versace e Giorgio Armani, due mostri sacri dello stile italiano e planetario all time.
Oggi, salutiamo con gratitudine un’era, quella di Re Giorgio, che ha dato tanto al basket. E guardiamo al futuro con la speranza, in un domani non troppo remoto, di poter vivere realmente, in Serie A, un derby così.

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