Story

Il filo cestistico che unisce Reggio a Milano

C’è stato un tempo, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, in cui il glorioso sodalizio neroarancio della Viola e l’Olimpia Milano, la società più importante e blasonata della storia d’Italia non erano solo due società, ma un vero e proprio sodalizio sportivo.

Un’intesa speciale che portava il talento e il blasone meneghino nel profondo Sud, regalando al basket reggino alcuni dei suoi capitani più amati. In presidenza c’era il Giudice Tuccio, e quella sinergia tra le “Scarpette Rosse” milanesi e i neroarancio era così impattante da segnare un’epoca. Attraverso quel ponte ideale arrivarono a Reggio giocatori del calibro di Battisti,Mossali, Fritz, e lo stesso Massimo Bianchi, capitano storico del club negli anni delle promozioni. Fu ingaggiato anche Mauro Cerioni, atleta azzurro di lungo corso, pronto a portare il suo blasone alla Cestistica Piero Viola.

E non furono solo i giocatori: a completare il quadro, arrivò da Milano anche l’allenatore. Dal 1978 al 1980, la panchina della Viola fu affidata a Pippo Faina, volto arcinoto di casa Olimpia Quella storia di scambi e condivisioni oggi sembra riecheggiare in nuove generazioni. Il giovane Roberto Rizzieri, erede di una delle dinastie più importanti del basket reggino, e nipote del fondatore Odoardo De Carlo, è proprio a Milano per approfondire le sue conoscenze cestistiche, aspettando la nuova edizione del Pbk. Accanto a lui, in una scena che riecheggia la storia, c’era Pippo Faina. Come un tempo, quando al fianco di suo nonno – il mitico fondatore accanto al Giudice Giuseppe Viola ed Enzo Micali – c’erano uomini di fiducia e grandi conoscitori del basket, oggi Roberto percorre lo stesso sentiero, respirando la stessa aria di palazzetti e progetti. Un’immagine potente che fa riflettere: chissà che dal suo stage meneghino non possano un giorno germogliare nuovi frutti, magari con nuovi Garavaglia, Van Elswyk(reggino oggi in Ncaa a Colorado) o Suigo pronti a lasciare Milano per approdare, di nuovo, sotto lo Stretto. La storia, a volte, non si ripete, ma ama creare dei suggestivi echi. E in quell’eco, per i tifosi più nostalgici, risuona ancora il rumore della palla a spicchi che viaggiava da Milano a Reggio, scrivendo leggende!

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