Il messaggio del Presidente Branca

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Estratto delle dichiarazioni del presidente Giusva Branca in occasione dell’incontro con stampa e tifosi

Abbiamo avuto la netta percezione che la Viola sia tornata ad essere una famiglia e, come in tutte le famiglie, sono qui per porgere alla stampa e alla città e ai tifosi tramite essa l’augurio per un Natale sereno e con tanti sorrisi.

Proprio i sorrisi sono diventati il marchio di fabbrica della Viola e proprio la nostra immensa comunità neroarancio oggi più che mai rappresenta, con orgoglio, quella Calabria che sorride e che indica una via, una speranza, un percorso per un territorio che si appropri del motto della Viola “Qui non si muore mai”.

Il percorso verso la risalita, compiuta e stabile, verso palcoscenici che ci appartengono per storia e tradizione è lungo ed irto di difficoltà, ma chi vive di pane e Viola da sempre, come tutti noi, sa bene che ci entusiasmiamo passo dopo passo e l’entusiasmo che ogni passo genera è solo la benzina per il passo successivo, per alzare ancora l’asticella, pedalando col sorriso ma senza mai guardare l’obiettivo, senza mai cercare Itaca con lo sguardo.

E però talvolta voltarsi indietro può servire ad aumentare la fiducia nel nostro infinito potenziale:

era il giugno scorso e vi avevo promesso una squadra che avrebbe sputato sangue sul campo e avrebbe fatto innamorare di sé la gente, vi avevo promesso che saremmo rientrati al Palacalafiore, che avremmo presentato una compagine competitiva e importante nel campionato U19 nazionale, che avremmo posto le basi per gestire sia il Palacalafiore che il Centro sportivo di Modena. Vi avevo promesso una Viola che sarebbe tornata nelle scuole, negli ospedali e che, attraverso iniziative e tutte le sue componenti, dalla prima squadra al minibasket, passando per tutto il settore giovanile, per la femminile e per la squadra in carrozzina, avrebbe consentito alla città di riaggrapparsi ad essa, come è stato storicamente nei momenti più bui.

Vi avevo promesso rispetto per la storia, attraverso, gradualmente, iniziative che ricordassero chi ha fatto la storia in neroarancio e attraverso la realizzazione del primo e unico film sulla storia di una squadra sportiva italiana dopo il Grande Torino (sarà consegnato ai circuiti entro fine anno).

Tutte queste promesse, anche quelle che parevano più folli, sono andate a buon fine

Non vi avevo promesso altre cose:

non vi avevo promesso che a Natale saremmo stati terzi in classifica a due punti dalla vetta (ma vi ricordo che l’obiettivo dichiarato di questa squadra, come vi dissi fin dal primo giorno, è fare meglio dell’anno scorso; poi, strada facendo si vedrà…), non vi avevo promesso che dopo quasi 20 anni la Viola sarebbe tornata a contare sul tavoli della Lega con rappresentanza in Consiglio direttivo, non vi avevo promesso che dopo decenni la Viola sarebbe stata rappresentata all’All Star Game da entrambi i suoi giocatori americani.

Mi perdonerete se la Viola si è permessa di andare oltre rispetto a queste cose non dichiaratamente programmate…

La città, da parte sua, non mi aveva promesso che già dalle prime volte al Palacalafiore avrebbe risposto “presente” con tutte le sue forze al punto da farci ragionevolmente ritenere in grado di abbattere (o fin da domenica prossima contro Chieti o da quella successiva dell’11 gennaio contro Treviso) il record di spettatori di tutta la serie A2, detenuto proprio dai trevigiani con poco più di 4300 spettatori presenti.

Eppure anche questo è accaduto, anche questo accadrà.

“Viola is back” e “Riprendiamoci la storia” sono due concetti similari e complementari che avete sentito ripetere spesso al sottoscritto ma dei quali la tifoseria si è appropriata subito.

Noi ci sentiamo amati, coccolati; la Viola sente nuovamente attorno a sé il calore di una famiglia senza uguali, che muove ultras in tutte le trasferte d’Italia e che vanta tifosi ovunque nel mondo.

Non dobbiamo avere fretta, non possiamo sbagliare i passi per la frenesia di cercare a tutti i costi e subito la nostra Itaca.

Godiamoci il viaggio, tutti assieme, perché è appena all’inizio e promette meraviglie.

Anche quando arriveranno le mareggiate e i fortunali, sorridiamo alle difficoltà e ricordiamoci che per noi è il viaggio più bello del mondo, e che poter tornare a dire “Noi siamo la Viola” non ha prezzo.

Nei momenti di difficoltà, che prima o poi arriveranno ricordatevi, ricordiamoci da dove siamo partiti solo poco tempo fa e non dimentichiamo neppure per un attimo quanti sacrifici economici – folli, apparentemente senza alcuna prospettiva – ha sopportato la proprietà di Giancesare Muscolino e Jose Campisi senza mai chiedere nulla alla città e regalando ad essa non solo nuovamente la serie A2 ma anche – e, voglio sottolinearlo, grazie all’opera dal valore non quantificabile di amici come l’ing. Francesco Franco Basile Rognetta  – un palasport che, senza la Viola a pressare, coordinare ed anche sostenere finanziariamente attività che non le competevano non sarebbe mai stato riaperto.

Voglio dire ufficialmente “grazie” per l’approccio di serietà e serenità con il quale la squadra ha garantito il suo apporto fin dall’agosto scorso a tutti i miei giocatori: UOMINI veri prima che professionisti esemplari. Ne ho visti tantissimi gruppi nello sport, difficilmente uno come questo. Ricordiamocelo tutti quando le cose sul campo non dovessero girare come ci auguriamo sempre che girino; la massima parte del merito per aver scelto questi uomini e poi per gestirli va al nostro staff di persone eccezionali e al signor Giovanni Benedetto, come dico sempre io, con un altro tormentone “mas que un coach”. Molto di più che un coach.

Da ultimo consentitemi di citare una persona il cui valore e la cui capacità professionale e manageriale probabilmente ancora non sono stati compresi appieno ma che ha ideato e realizzato tutto questo e che, ad esempio, è stato decisivo per tessere la complessa ragnatela di relazioni che ha portato il sottoscritto a sedere al tavolo del Consiglio esecutivo delle Lega Nazionale Pallacanestro: parlo di Gaetano Condello, il mio direttore – e lo dico gonfiando il petto – ma soprattutto un uomo vero con attributi che i tanti nemmeno ci sogniamo. Tutto quanto ho detto fin qui nasce da un asse di ferro sviluppato da un gelato da Sottozero nello scorso mese di Maggio.

Da lì in poi nulla è successo per caso e tutto è stato pianificato – in parte assieme a me e alla proprietà e in parte assieme al coach Benedetto e al responsabile del settore giovanile Bolignano – il signor Gaetano Condello. Senza il suo apporto oggi di sicuro io non sarei qui ma non credo neppure che al mio posto ci sarebbe stato qualcun altro a poter fare questi discorsi.

La chiusura la riservo ai nostri tifosi: io a voi devo dire solo grazie e vi chiedo, però, anche un altro regalo: spendetevi perché il “contagio neroarancio” non si fermi, anzi si propaghi sempre di più. Diventeremo una marea inarrestabile, saremo sempre più forti e credibili, sul campo, al tavolo della Lega e nei confronti di quelle aziende che, non ce lo nascondiamo, vanno coinvolte pian piano nel progetto adesso che, con un palasport sempre più pieno e con una squadra che fa innamorare, senza fretta, con serietà ma con cognizione di causa, nessun traguardo è precluso a priori. il futuro si arrenderà a noi. Viola is back!

Buon Natale!

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