IL NOVEMBRE PANDEMICO ED IL FORFAIT DI MATERA

Pensiero social di Coach Ciccio Ponticiello che, romanticamente argomenta sull’accaduto odierno rivolgendosi ai veri uomini del basket “Nessuno di loro “ha scritto la storia” di quelle realtà, non vanno su wikipedia, non fanno canestro o firmano decisioni chiave. Ma sono protagonisti delle tante storie, molteplici ed articolate, dei “mille piani” che costituiscono la linfa vitale di questo sport.

Qualcuno li potrà additare come espressione della pallacanestro eroica, “a pane e salame”, o “a past ‘e fasul”, ma contano molto di più del vanesio luccichio di ogni fuoco fatuo.

La nota social di Ciccio Ponticiello

In questo strano novembre pandemico, cestisticamente sospeso tra l’avvicinarsi inesorabile della conclusione dell’anno solare e [in A2 e B] un’infinita pre-season, se c’è una cosa che mi abbia colpito è il comunicato che annunciava l’uscita di scena di Stacchio Loperfido, lo storico massaggiatore dell’Olimpia Matera. Con lui ho condiviso quasi tre stagioni sportive.

Dapprima dal dicembre del 2009 al maggio del 2012, gli anni in cui la sola Olimpia, tra le compagini del sudest, lucane e pugliesi, sopravvisse alla decimazione di squadre e società post-boom della decade precedente. Ed ancora, dal febbraio al maggio del 2016, quando tentammo invano, in compagnia di Franco Del Moro e Cristiano Grappasonni, di salvare una stagione già segnata. Stacchio trascende però lo stesso ambito materano, a me particolarmente caro ed ora attraversato da una difficile contingenza.

E’ l’espressione di una categoria umana e relazionale a cui il basket non può permettersi davvero di rinunciare.

Limitandosi alla sola Matera, Stacchio richiama a se figure come quelle di Nicola Filazzola, Vito Montemurro, Michele Cipolla, Biagio Migliori.

Ma in ognuna delle città in cui si gioca a basket, ne puoi trovare propaggini e cloni.

Nessuno di loro “ha scritto la storia” di quelle realtà, non vanno su wikipedia, non fanno canestro o firmano decisioni chiave. Ma sono protagonisti delle tante storie, molteplici ed articolate, dei “mille piani” che costituiscono la linfa vitale di questo sport.

Qualcuno li potrà additare come espressione della pallacanestro eroica, “a pane e salame”, o “a past ‘e fasul”, ma contano molto di più del vanesio luccichio di ogni fuoco fatuo.

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