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Il Professore Tonino Lorenzi: una vita per il basket e la crescita dei giovani

Reggio Calabria –di Giovanni Mafrici, Ritroviamo il Professore Tonino Lorenzi, allenatore benemerito e figura iconica del basket calabrese e cosentino, in una chiacchierata ricca di ricordi, passione e riflessioni sul presente e futuro della pallacanestro. A Reggio Calabria? “per respirare “aria di basket ad un certo livello”, il Professore Lorenzi ha condiviso con noi le sue considerazioni sul mondo dello sport e sulla sua esperienza decennale.

“Non potendo venire domenica per impegni personali, ho voluto respirare un po’ di aria di basket ad un certo livello. È bello, è bello.”

La passione per il basket, nel Professore Lorenzi, non si è mai spenta.

Ma come sta la pallacanestro in Italia in questo momento? “Non sta male se parliamo di un certo livello. A livello alto c’è una bella pallacanestro, e la nazionale è lo specchio di questo momento,” spiega Lorenzi. Tuttavia, non nasconde le criticità: “Siamo un po’ messi male in periferia, perché non c’è molto entusiasmo nei giovani. Manca attrezzatura, mancano tecnici, e qui la Federazione dovrebbe dare un buon impulso. Anche gli impianti sono un problema.”

Il Professore Lorenzi sottolinea anche la concorrenza di altri sport: “La pallavolo, per esempio, ha più tesserati di noi, e questo ci penalizza un pochettino.” Per invertire la rotta, secondo lui, è fondamentale partire dalla scuola: “Avere più palestre disponibili e aumentare il numero di tesserati è la linea da seguire.”

 

Ritornando al basket calabrese, Lorenzi evidenzia una ripartenza.

Per il Professore Lorenzi, lo sport è una metafora della vita: “Bisogna far capire ai giovani che lo sport è fondamentale. Sono distratti, abbandonati a se stessi, e non è giusto. Il futuro di tutto dipende da loro.”

Ripercorrendo la sua carriera, Lorenzi ricorda i suoi idoli: “Ho iniziato nel 1960 come allenatore. Ho avuto la fortuna di vedere Mario Sant’Ambrogio e Sandro Fabiano, due elementi di Cosenza selezionati per formare la nazionale. Mario era ovviamente con Bariviera, suo fratello, una famiglia nobile che ha dato un buon impulso al basket calabrese.”

Grazie, Professore, per le sue parole e per la sua instancabile dedizione al mondo del basket. La sua eredità continua a ispirare generazioni di giovani atleti.

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