IL TALENTO DI NATINO CHIRICO, DAL CESTO AL PENNELLO
Nato 4 Luglio:L’Artista reggino di fama internazionale, oggi, compie gli anni.
Un compleanno bello,ed intenso per un uomo che si è formato nella pionieristica Viola Reggio Calabria.
Natino Chirico, due anni fa di questi tempi, a Palazzo San Giorgio ha mostrato 4 teche straordinarie dedicate interamente a Manu Ginobili, donate al campione argentino dall’Associazione ViolaInside di Gaetano Gebbia.
L’artista reggino Natino Chirico, nome di spicco nel panorama internazionale, tornò a parlare della sua prima grande passione: il basket. Cresciuto nella Viola Reggio Calabria, Chirico rivive con emozione i ricordi di quegli anni formativi, tra aneddoti divertenti e lezioni di vita indelebili.
“Ero giovanissimo quando Mimmo Melara mi fece entrare in quel gruppo al Principe di Piemonte – racconta l’artista – Un ‘palazzetto’ particolare, senza canestri, dove imparammo i fondamentali con un approccio quasi scientifico. L’entusiasmo era tale che molti di noi hanno mantenuto l’amore per questo sport: io stesso gioco ancora ogni martedì e mercoledì!”
Il dolore del distacco dalla sua città natale è legato a due grandi amori: “Mia madre e la pallacanestro. Stavo per affacciarmi in prima squadra, avevo già fatto qualche partita da panchinaro con compagni come Pachito, Gianfranco Melissari e Poldo . La passione è rimasta intatta, tanto che l’ho trasmessa ai miei figli”.
Chirico sottolinea il valore educativo dello sport: “Santa Caterina, il mio quartiere, e la famiglia Sant’Ambrogio mi hanno insegnato i veri valori. Il compagno di squadra era un alleato per la vita. Persino Gianni Versace, reggino doc, aveva radici basketistiche: suo padre giocava con la Reggina e trasmise quei principi di impegno e correttezza”.
Tra i ricordi più vividi, le innovazioni di Melara: “Facevamo difesa a tutto campo quando era impensabile! E ricordo quando beccò un compagno a fumare: lo cacciò dal Piria facendo volare la borsa con le magliette per tutte le scale. Io non ho mai fumato, grazie a quella lezione”.
Un commosso omaggio va al presidente Viola: “Un uomo straordinario che ha salvato tanti ragazzi attraverso lo sport. Quando partii per l’Accademia mi comprò due opere. La sua semplicità era leggendaria: a Bova Superiore cucinava fiori di zucca per noi, e mio figlio lo chiamava ‘il presidente dei fiori di zucca’”.
Concludendo sulla nota scherzosa che lo caratterizza, Chirico dichiara: “Il più forte di tutti? Ovviamente io! Scherzi a parte, avevamo una passione unica. La Viola è stata la mia famiglia, e Reggio la mia radice: per questo nel mondo porto sempre con orgoglio la mia cadenza magnogreca”.