IN RICORDO DI MASSIMO MAZZETTO

A trentadue anni dalla sua scomparsa, riviviamo attraverso le sue parole, le gesta di un campione nello sport e nella vita.

I più giovani si sono sempre chiesti il perché dell’assenza del numero quattordici nella numerazione della Viola di oggi. Semplice, la 14 è e sempre sarà tutta per lui.

La storia

Padovano di nascita, già dal 1978 inizia a giocare nelle giovanili della squadra della sua città, la Pallacanestro Petrarca Padova. Il suo esordio in prima squadra avviene nel 1982, in Serie B1.

Resta a Padova fino al 1985, e viene convocato nella nazionale juniores che partecipa agli Europei di categoria in Svezia e che si piazza al secondo posto (medaglia d’argento). Il grande salto avviene nella stagione 1985-1986, quando si trasferisce alla Viola Reggio Calabria in Serie A1.

Con la Viola allenata da Gianfranco Benvenuti indossa la maglia numero 14 e disputa 30 presenze al fianco di giocatori come Kim Hughes, Donato Avenia, Mark Campanaro, Luigi Mentasti, Massimo Bianchi. Al termine della stagione, ormai considerato una delle promesse più talentuose del basket italiano, ottiene la convocazione in Nazionale maggiore come “riserva a casa” per i Mondiali 1986 in Spagna.

Il tragico evento – La sera del 17 giugno 1986 Massimo Mazzetto era a Reggio in compagnia di alcuni amici, e stava ritornando a casa. Nel tentativo di superare un’automobile parcheggiata all’altezza del tornante che unisce via Reggio Campi e via Possidonea, per evitare un autobus che arrivava in direzione contraria, Mazzetto fece un salto su un muretto: perse però l’equilibrio e cadde tragicamente da un’altezza di circa nove metri.

In condizioni disperate, con fratture e lesioni interne, venne sottoposto ad una delicata operazione. Tuttavia alle ore 12:30 del giorno successivo si spense in seguito ad un arresto cardiaco.

In ricordo di Massimo Mazzetto è annualmente organizzato a Padova il Torneo Nazionale “Massimo Mazzetto”, giunto nel 2013 alla 27ª edizione e destinato alla categoria Esordienti.

Il comune di Reggio Calabria  e la Viola hanno dedicato il palazzetto dello sport del centro di allenamento della Viola Reggio Calabria (sito nel rione Modena) proprio al giocatore padovano, intitolandolo “PalaMazzetto”.

Sabato 18 novembre alle ore 11 la strada di collegamento tra la Via Possidonea e la Via Reggio Campi in cui perse le vita è stata intitolata in sua memoria “Via Massimo Mazzetto”

Riviviamo le parole dell’atleta scritte all’interno di un tema scolastico. Parole che fanno commuovere perché dimostrano i valori in cui Massimo credeva: l’amicizia, il rispetto di sé stesso e dell’altro e l’Amore. Amore per sé stessi, per ciò che si fa, per gli altri, per chi condivide con te le stesse esperienze. Un Amore che trascende ogni cosa e diventa gioia di vivere. Valori semplici che dimostrano, ancora una volta, la grandezza interiore di un Gigante di soli 21 anni.

“…… sicuramente nel cercare i valori in cui si crede, si ricade normalmente nell’analizzare l’amore, l’amicizia, il rispetto per sé stessi, sia fisico che mentale, oppure cadere nei valori materiali: il denaro, l’automobile e tutto quello che la società materialistica e consumistica cerca di propinarci ogni giorno, arrivando a considerare l’aspetto morale dei singoli valori, cioè il bene ed il male di essi. Questo perché, scoprire i valori in cui noi stessi veramente crediamo, è uno scoprire veramente come siamo, un mutare di atteggiamenti e di pensieri, uno spogliarsi delle difese, delle barriere che la società ci costruisce per vederci veramente come siamo, e la realtà molte volte fa paura. Io credo nell’amicizia, ma non perché mi hanno spiegato che l’amicizia è bella o perché ad avere degli amici ci si diverte e si va a ballare, ma perché è una cosa mia, a cui non devo credere, ma solo esprimere quello che sento, forse è uno stadio prima dell’amore oppure una forma d’amore. Molti dicono che l’amicizia è un’utopia, probabilmente io sono fortunato o un fervente ottimista, am penso di avere molti amici, amici veri non legati da compromessi o atavica conoscenza, ma amici da cui devo ricevere e a cui devo dare, e alle volte devo subire. Amici che mi hanno dimostrato in molti momenti che questo valore esiste e che, quando lo trovi veramente, la vita è sicuramente migliore. Chi trova un amico trova un tesoro, ma per me trova
sicuramente molto di più. L’amore, altro valore fondamentale, non considerato solamente come amore fra due persone ma amore per sé stessi, per il proprio corpo; scoprirsi, valutarsi, migliorarsi. L’amore per il proprio pensiero non racchiuso, ma aperto a critiche e cambiamenti. Amore idillico, cioè legato alla natura, all’ambiente che ci circonda, portato alle piccole cose, agli avvenimenti quotidian

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