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La Banca Popolare in Serie A: le emozioni del Giudice Viola dopo la storica promozione

PAvia 1983 Una notte indimenticabile per lo sport calabrese. La Cestistica Piero Viola ha conquistato la promozione in Serie A, un traguardo storico per la squadra, per la città di Reggio Calabria e per l’intera regione. Una vittoria netta, con 14 punti di scarto anche in trasferta, che ha coronato anni di sacrifici, passione e dedizione.

Dopo la festa scoppiata in città, il Giudice Viola ha espresso tutta la sua emozione in un intervento toccante ai microfoni di un giovanissimo Alfredo Pedullà:

” Dicevo poco fa alla radio, al telefono, che sono troppo commosso, esaltato e vorrei dire sconvolto nei sentimenti per poter essere lucido ed esprimere una valutazione.”

Un ringraziamento sentito è andato a tutti coloro che hanno contribuito a questo successo:

“Un ringraziamento a tutti quelli che hanno collaborato in tanti anni di impegno, di sforzo, di sacrifici umili, di passione sportiva. Questo risultato è veramente un traguardo storico per lo sport, per la Calabria, per Reggio in particolare.”

Un pensiero speciale è andato anche a chi non c’è più:

“Oltre al riferimento ai giocatori, ai tecnici, ai dirigenti che sono stati vicini anche nei momenti difficili, un pensiero a quelli che non ci sono più e che non sono qua. È doveroso gioire per questo esaltante successo, ricordando anche loro.”

Tra le domande che ora sorgono spontanee c’è quella sulla disponibilità di un impianto sportivo all’altezza della Serie A. Il Giudice Viola ha rassicurato:

“Godiamoci questa vittoria, ma la gente adesso si chiede dove giocherà la Banca Popolare. I problemi si risolvono uno alla volta. Per ora abbiamo affrontato e risolto quello della promozione. La dirigenza farà tutto il possibile perché questo successo non risulti vanificato dalla carenza dell’impianto sportivo.”

Una questione che richiederà l’impegno di tutti:

“Questo problema comporta un impegno e una partecipazione da parte di chi è tenuto a risolverlo. Noi abbiamo fatto la nostra parte, c’è chi deve fare ancora la sua.”

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