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LA GIOIESE VINCE LA COPPA CALABRIA, INTERVISTA AL COACH PEPPE POLIMENI

Una partita che rimarrà nella storia. Un cammino giovanile volitivo ed unico nel suo genere. Ambizioni senior, progetti giovanili e non solo. Abbiamo fatto il punto con il Coach della Cestistica Gioiese, anima del progetto giovanile Basket Alan, Giuseppe Polimeni.

Complimenti per la vittoria della Coppa Calabria. Si “ri-apre” una bacheca molto ricca in questi anni ed in queste stagioni che ti stanno vedendo a capo del progetto tecnico Gioiese. Che finale è stata?

“Grazie per i complimenti i complimenti per come è stata giocata la partita vanno certamente estesi ai nostri avversari. Siamo sempre stati sotto e proprio negli ultimi minuti eravamo riusciti a cambiare l’inerzia visto il parziale fatto fino all’istante dell’infortunio di Peppe.
Ai ragazzi di Catanzaro ho sinceramente detto che avrebbero meritato ma è anche vero che non sempre vince chi merita ma chi nel finale sa gesfore meglio la pressione, negli ultimi 50 secondi, la partita sarebbe potuta andare in un senso o nell’altro.
Per come la vedo io il risultato sul campo passa in secondo piano rispetto alla salute di tutti i partecipanti, condividiamo volentieri e giustamente il titolo di vincitori con gli avversari”.

 

Apprendiamo che stai lavorando parecchio anche con le fasce dei più giovani. Cosa ti aspetti dal tuo cammino in casa Gioia Tauro?

Si mi ritrovo più volte a dare una mano con i più piccolini ed una cosa molto divertente e gratificante. Normalmente comunque alleno dai 15/16 anni in su fino alla serie D.
In realtà non mi aspetto più di quello che già non ricevo e cioè affetto rispetto e partecipazione. Se poi arriveremo a vincere un titolo giovanile o meno sarà tutto guadagnato

Un’impressione sulla Smaf. Schieravano vari atleti anche in ottica Serie B. Sarà lei la finalista con la tua Gioiese?

L’impressione su Catanzaro è ottima ma sin dalla prima volta che li ho visti, loro hanno un progetto totalmente diverso dal nostro, fanno reclutamento hanno ragazzi di fuori e lavorano con staff numerosi. Fanno grandi cose e vederli giocare è un piacere.
Noi lavoriamo in tre con numeri consistenti e con aldo condividiamo tutti i gruppi sul campo.
Grazie al lavoro di Aldo e Antonio(Travia Ndr) a Gioia possiamo dire che abbiamo raggiunto molti gratificanti momenti come le vittorie nei campionati giovanili in questi ultimi 3 anni.

Parte il PlayOff. Arriveranno i giovani della Lumaka. Che post-season ti aspetti?

Playoff vuol dire tutto azzerato, affrontiamo la Lumaka e sappiamo che le partite non hanno esiti scontati, vanno giocate al massimo perché da questo punto in poi la classifica non esiste più partiamo fianco a fianco e ne passerà una sola.

Un pensiero per Peppe Russo, come sta?

Grazie, per noi adesso il pensiero di Peppe è giornaliero, siamo in attesa degli esami strumentali che andranno fatti e incrociando le dita aspetteremo l’esito.
Ai giocatori chiederemo di dare qualcosa in più proprio per sopperire alla sua assenza sul campo.

Se dovessi comporre un quintetto dei giovani della Dr1, delle altre squadre, da attento osservatore del basket chi sceglieresti?

Questa è una bella domanda, innanzitutto io prenderei sempre i miei ai quali sono affezionato e per i quali ho una grandissima stima e riconoscenza: Germanó, Monea, Pezzimenti, Cutrí, Lupoi, Zumbo, Caratozzolo, e tutti gli altri sono i migliori per me non parlo solo di campo ma di ragazzi a 360°.
Mentre se devo dirti posso farti un elenco visto che 5 sono pochi da menzionare, direi Basile e Canestrari di Catanzaro ma di loro ne dovremmo inserire almeno altri 5 o 6, Pucinotti del Pellaro, Pes della Botteghelle, Cersosimo del Cosenza, El Aouina del Soccorso, Musacchio e Famá della Lumaka e ne potrei aggiungere altri.

Qualora fosse Serie C, dopo averla sfiorata l’anno scorso, che Gioiese vorresti e vedresti?

Qualora fosse vorrei solo che fosse Gioia con i ragazzi di Gioia e zone limitrofe così come siamo oggi. Ma sappiamo che non abbiamo tempo per sognare, è arrivato il tempo di provarci ancora con tutte le nostre forze.

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