LA LEGGENDA DI GIANNI SPERANZA:UNA “MITRAGLIA” DA 82 PUNTI IN UNA SERATA

Di Giovanni Mafrici – Il bombardiere dei campionati di Calabria e non solo, per eccellenza. Un giocatore straordinario. Le avventure contro Campanaro, i retroscena relativa al Record di punti italiano delle minors, il compagno preferito al quale passare la palla, i ricordi di Franco Sant’Ambrogio e Santo Lo Giudice, il canestro “infinito” allo Scatolone. Una leggenda.

Innanzitutto, come stai vivendo questo lungo periodo di stop dovuto al Covid 19?   

 

Vediamo cosa succede con la cosiddetta fase 2,nella fase 1 come gran parte degli italiani sono stato  in casa lavorando in smartworking ,film serie tv,  alternandomi con mia moglie a fare la spesa ,cucinando, sistemando e risistemando materiale da pesca etc etc .Non se ne può più,  speriamo passi presto!

 

Come nasce la carriera cestistica di Giovanni Speranza ?

 

Nel 70 in piena rivolta ci trasferimmo a Santa Caterina (palazzo Leone), avevo 13 anni. Due ragazzi che abitavano nello stesso palazzo ,Umberto Ferrato e Rocco Bilardi mi chiesero se volessi andare con loro a fare basket alla palestra della scuola elementare a circa 200m da casa, così da quel campetto, e con la famiglia Sant’Ambrogio, iniziò la mia avventura da cestista.

 

 

Qualche tempo fa l’Umiltà di Chiamarsi Minors pubblicò una rubrica con i cannonieri più prolifici di sempre. Si racconta che, dati alla mano, non c’è mai stata storia con i tuoi competitor, che ne pensi?

 

Sei stato proprio tu a farmi mettere in contatto con i due giornalisti appassionati di basket(Roberto Quartarone e Costanzo Ruocco) a cui era venuta l’idea di andare a trovare (in Italia) chi nei campionati cosiddetti minori avesse  superato in carriera i 10.000 punti.

Questa classifica si basava non sui referti della federazione ma su articoli che avevano cercato e trovato sui giornali (un lavoro enorme). Mi mandarono  una scheda con anno squadra e punti realizzati ,avevo superato di poco i 10000 punti, infatti mi trovavo nelle retrovie col il primo che superava 15000. C’era un fatto però: mancavano circa 13 anni di partite!!!!!!! Inizialmente per orgoglio iniziai a chiedere chi avesse in possesso articoli di quel periodo,  una mano me l’ha data Enzo Postorino, che ha una vera enciclopedia, ma ovviamente era una piccola parte di quelli che mi interessavano. Ad Agosto, sotto suggerimento di Paolo Cuomo, acquisto un abbonamento mensile della Gazzetta del Sud Story dove ho trovato altri articoli. Alla fine non trovando il bandolo della matassa mi sono scocciato ed ho abbandonato le ricerche, mandando le foto degli articoli raccolti ai giornalisti (sperando non le abbiano perdute perché  il telefono dove le avevo salvate si è distrutto) loro hanno verificato che non ci fossero doppioni e mi son ritrovato  a circa  16000 punti ,con una scopertura di tantissime partite, circa 6,7 anni (pazienza!!!!!).

 

 

Hai una famiglia votata esclusivamente al Volley. Che differenze trovi, a livello regionale tra basket e pallavolo?

Seguo poco il volley da quando le mie figlie Sara e Giulia per lavoro e studio si trovano fuori Reggio e giocano a Milano e Firenze, mentre Ilaria non sta giocando. Quel poco che seguo è grazie a mia nipote Chiara. Mi chiedi la differenza col Basket in Calabria? Il volley anche se con tantissime difficoltà mi sembra più organizzato, il basket lato FIP  grazie ad una politica scellerata se non cambia rotta sarà destinato a scomparire, ai miei tempi campionati di serie D ,C erano a 16 /20 squadre, ora per fare un campionato di C e raggiungerne  5  devono pregare il Dio del Basket, meglio il CSI.

 

 

Chi ha visto giocare Gianni Speranza in gioventù ha da sempre affermato che la tua carriera poteva volare molto più in alto.

Si racconta di una sfida contro Mark Campanaro dove iniziasti a detonare un canestro dopo l’altro. Cosa ne pensi della prima affermazione e cosa porti con te di quel match contro lo Sceriffo?

 

Nessun rimpianto mi sono proprio divertito e ho fatto divertire molte persone che venivano a guardarmi , questo mi è bastato.

Mark era arrivato da poco a Reggio io giocavo a Messina ,credo di aver fatto un paio di amichevoli ,io avevo 21anni e lui credo 28, io gracilino lui un fisico statuario che ovviamente faceva valere in campo, ma io ribattevo colpo su colpo senza fare un passo indietro. E’ un ricordo bellissimo ,giocare contro chi per tutti i tifosi della Viola e quindi anche per me , sarebbe diventato un mito.

 

Ricordi il tuo high score per singola partita?

 

Ti dico solo il piu’ alto che è di 82 perché ci tengo invece a raccontarti una storia che tu non hai vissuto e che forse neanche conosci. Ai tempi di oggi, dove si fotografa e si filma di tutto, credo avrebbe avuto tantissime visualizzazioni.

Chi ha giocato sa che entrati in palestra i primi minuti dell’allenamento sono dedicati al “cazzeggio” : tiri improbabili, tentativi di schiacciata etc etc. Credo di avere iniziato a pensarci e a provarci a Palermo quando avevo 19 anni.

Ci vuole un agilità incredibile ed altrettanto c….

Derby  Basket Reggio contro Frassati  (1987/88) pubblico delle grandi occasioni (c’erano le due tribune). Ci avviavamo verso la fine della partita, la basket ci aveva asfaltati ,tra me e me dico” Gianni o fai qualcosa di straordinario o meglio nasconderti”. Linea di centro campo chiedo palla a Maurizio Grillone che me la passa,  vado verso canestro come se non ci” fosse un domani”, faccio un terzo tempo saltando in mezzo all ‘area, fronte al canestro ,circondato da difensori con le braccia alzate. Mentre sono in sospensione piego testa e busto in avanti per far passare la palla con la mano destra in mezzo alle mie gambe, sotto il sedere. Erano necessarie spinta e rotazione di braccio e mano affinchè la palla potesse disegnare quell’arco di 4/5 metri per arrivare a canestro. Due opzioni “Delirio !!!!o una grandissima figura di MXXXX!!!!” . Parte la palla da sotto le mie gambe, risale da dietro il bacino e al di sopra della mia colonna vertebrale. Recupero equilibrio ritornando in posizione eretta e la palla supera la mia testa  e mentre con le scarpe ritocco terra, il pallone va a toccare il tabellone e ruota sul cerchio!!!!!!!! Silenzio irreale tutti gli occhi increduli puntati su quella sfera!!!!! Boato assordante, tutti in piedi, allenatori giocatori arbitri pubblico ad applaudire guardandosi l’un l’altro e chiedendosi come cavolo avevo fatto a fare un canestro del genere. La partita si sarà fermata per 5 minuti ed io sono passato sotto le tribune ad inchinarmi per ringraziare il pubblico per il tributo rivoltomi. INCREDIBILE!!!!

 

 

 

In tanti sapranno della tua passione e della tua nuova carriera per la Pesca Sportiva con tanto di titoli conquistati. Come stai procedendo con questa nuova carriera e che similitudini emozionali trovi con il tuo basket?

 

Questo sarebbe stato il periodo di preparazione ai vari campionati italiani da natante (quelli che soprattutto piacciono a me), invece purtroppo per quest’anno credo che non si disputeranno. Il pensiero di gareggiare, come nel basket, è adrenalina pura. La tensione è sempre la stessa. E’ bella anche la preparazione alla competizione, che fa si che il tempo libero lo dedichi a travi, finali, ami, ecc.. Alla fine di una gara in base al risultato ottenuto provi gioia o tristezza, ma comunque pensi subito alla prossima da vincere. La differenza sostanziale sta che nel basket puoi riscattarti dopo una settimana invece nella pesca dovranno passare mesi.

 

Il difensore che ti ha fatto penare di più in carriera?

 

Sicuramente ce ne saranno stati tanti e di molto aggressivi ,un nome in particolare non riesco a farlo perché magari nella partita precedente mi aveva contenuto facendomi realizzare un bottino di punti a me non congeniale e invece la partita dopo  ne avevo fatti 40.

 

Guardando i tuoi score, quel che traspare è che passare la palla non è mai stato il tuo forte. Chi ti ha visto giocare può dire il contrario. Qual era il giocatore al quale amavi di più passare il pallone?

 

Nessun dubbio “CLAUDIO DURANTE”, ci ho giocato insieme diversi anni, quando arrivava alla partita provavo un senso di sicurezza, si batteva sotto i tabelloni come un leone, le dava e le prendeva  senza mai una smorfia ,a volte faceva 20 volte il campo senza ricevere una palla in attacco, non si è mai lamentato e quindi il fatto di fargli un assist e ricevere con un semplice sguardo un suo ringraziamento mi rendeva felice.

 

Due allenatori, un Presidente e dieci compagni di squadra. Chi manderesti in campo?

 

Magari qualche anno fa avrei fatto delle distinzioni e delle classifiche, oggi alla soglia dei 60 anni mi sento di fare solo ringraziamenti !!!!Quindi ringrazio tutti gli allenatori in primis FRANCO e SANTO, tutti i presidenti, dirigenti, massaggiatori , compagni di squadra , avversari,arbitri, pubblico che mi hanno accompagnato in questa meravigliosa avventura che è stato il BASKET ,lo sport più bello del mondo!!!!!!!!

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