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LA NAZIONALE HA QUALCOSA IN PIU

di Francesco Destefano

Con la Foxy Cup ferma ad osservare una settimana di riposo,l’attenzione degli appassionati di basket si e’ spostata sulla nazionale di Carlo Recalcati impegnata in tre incontri valevoli per le qualificazioni agli Europei 2003 in Svezia.Tre partite e tre vittorie , nette e convincenti , per gli azzurri:addirittura 39-97 contro l’Inghilterra (Paese che mai ha amato questa disciplina , chissa’ poi il perche’)88-68 ai cechi,68-103 in Portogallo (Lusitani che soltanto tre giorni prima avevano rifilato un inatteso ceffone alla Russia).Con i sei punti incamerati da questi successi l’Italbasket si e’ conquistata il diritto a partecipare alla prossima competizione continentale con ben due turni di anticipo: una bella iniezione di fiducia per un movimento reduce da alcune delusioni , non ultima la mancata partecipazione agli scorsi Mondiali di Indianapolis.
E’ bene pero’ che nessuno si illuda: i problemi all’interno del mondo del basket italiano persistono e sono di non facile soluzione.Il settore femminile , ad esempio , e’ ormai quasi allo sbando ;le ragazze non hanno centrato l’obiettivo Europa arrivando addirittura ultime nel loro torneo eliminatorio.Questa purtroppo non e’ che l’ultima di una serie di “batoste” che sembrano perseguitare le azzurre di Aldo Corno : non c’e’ che dire , i tempi del favoloso Argento agli Europei di qualche anno fa appaiono distanti anni luce!!!
Ma anche tra i “maschietti” non e’ tutto rose e fiori. Una riflessione su tutte :dando uno sguardo all’elevata eta’-media dei convocati per questo ultimo trittico di partite , ci si chiede se alle spalle dei vari Myers,Pittis,Abbio,Fucka ecc ci siano dei giovani di talento in grado di dare continuita’ alla lunga tradizione dell’Italia dei canestri.
Il “dilemma” in sostanza e’ :alla fine dell’attuale ciclo (che dovrebbe chiudersi , si spera , con la partecipazione alle Olimpiadi di Atene 2004) il naturale nuovo cambio generazionale riuscirà a tenere competitivo il livello della Nazionale nelle maggiori manifestazioni internazionali?
Certamente nel nostro campionato non mancano giovani interessanti : da Pecile a Maggioli e ancora Vanuzzo,Cittadini,Zacchetti ecc.;il problema e’ che giocano poco e vengono per nulla “responsabilizzati”dalle rispettive societa’ di appartenenza le quali magari preferiscono puntare su qualche americano con passaporto greco o inglese piuttosto che su un giovane del proprio vivaio.Da questo discorso non e’ esente una federazione che sembra disconoscere il significato della parola “programmazione” a difesa dei ragazzi dei vivai.Per informazioni chiedere alla Spagna;nel paese iberico infatti un giovane di 19-20 anni ha piu’ possibilita’ di giocare e mettersi in mostra,perche’?Perche’ in Spagna possono giocare soltanto due Stranieri(in Italia 4 ma il numero fino all’anno scorso era illimitato) e quindi un ragazzo non rimane in squadra solo per far numero.Occorrono nuove idee, deve diventare un obbligo imprescindibile per tutti salvaguardare i settori giovanili;bisognerebbe prendere esempio da una societa’ che opera in Italia ,la classica eccezione che conferma la regola.Questa societa’ risiede in Toscana,piu’ precisamente a Livorno :la Mabo e’ l’unica realta’ del campionato di Serie A ad avere nel proprio organico,gente che ha fatto tutta la trafila nelle formazioni cadetti e juniores.L’ossatura della squadra di coach Banchi e’ composta infatti da ragazzi come Garri,Giacchetti,Santarossa,Cotani ecc che hanno portato titoli e coppe nei vari tornei giovanili e che adesso stanno disputando un ottimo campionato.In un momento di grossa crisi per tutto lo sport italiano (non solo per il calcio) aggrapparsi ai propri giovani rappresenta l’unica salvezza per se stessi e per far crescere soprattutto il movimento.Questo a Livorno l’hanno capito,attendiamo risposte dalla Federazione.

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