L’ALLIEVO ED IL MAESTRO,INSIEME DOPO TANTI ANNI
“L’allievo e il maestro”: Massimiliano Modaffari e Kenneth Viglianisi si ritrovano dopo anni
Speciale Ntc. Sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria.Un incontro carico di emozioni e ricordi quello tra Massimiliano Modaffari, coach oggi in forza alla Vis eggio e Kenneth Viglianisi, nuovo acquisto della Fortitudo Agrigento, dopo una carriera tra A1 tedesca, A2 italiana e non solo. A legarli, un passato comune al Pianeta Viola, dove Modaffari era già un valido allenatore e Viglianisi un promettente adolescente.
D: Massimiliano, ricordi quando hai conosciuto Kenneth?
Modaffari: *”Era un ragazzino del ’92, io allenavo la generazione ’89-’91. Lui aveva tre anni in meno, ma già allora si vedeva qualcosa in più. Era serio, determinato, e si allenava sempre al 100%. Gli ho dato l’impostazione iniziale, ma il merito è tutto suo.”
D: Kenneth, che ricordi hai di quel periodo?
Viglianisi: “Massimo è stato fondamentale per me. Mi permetteva di allenarmi con i più grandi – ragazzi come Vazzana, De Marco, Cerami – e questo mi ha spinto a migliorare. Se resti nel tuo livello, non cresci. Lui lo sapeva.”
D: Kenneth, Modaffari dice che hai tutte le carte in regola per diventare un bravo allenatore…
Viglianisi: “Speriamo di arrivarci! Per ora voglio giocare il più a lungo possibile, ma il basket è la mia vita. Se un giorno dovessi passare in panchina, sarebbe un onore farlo con la stessa serietà che ho imparato da Massimo.”
D: Massimiliano, avresti mai pronosticato questa carriera per lui?
Modaffari: “Pronosticare no, ma me lo auguravo. Kenneth ha sempre avuto la mentalità giusta: umiltà, sacrificio e voglia di imparare. Oggi sono orgoglioso di vedere dove è arrivato… e so che può fare ancora di più.”
D: Massimiliano, invece, come sta andando il tuo lavoro con i giovani oggi?
Modaffari: “Stiamo seminando bene. L’anno scorso abbiamo impostato un buon lavoro, ora c’è Paolo Pierotti, un tecnico preparato. Cerchiamo di crescere talenti, come abbiamo fatto con Kenneth. Perché il basket è anche questo: passare il testimone.”
L’intervista si chiude con un abbraccio tra i due, come ai vecchi tempi. Quella di Modaffari e Viglianisi non è solo una storia di basket, ma di crescita, fiducia e rispetto.


