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Luca Ansaloni racconta la sua Reggio Calabria

di Fortunato Serranò – Al decimo Lumakamp abbiamo incontrato Luca Ansaloni, storico protagonista della Cestistica Piero Viola, in una chiacchierata ricca di ricordi ed emozioni che ripercorre la sua carriera e il legame indissolubile con Reggio Calabria.

“Questa edizione del Lumakamp è stata eccellente sotto ogni aspetto”, esordisce Ansaloni con entusiasmo. “Abbiamo creato un prodotto basket di qualità in un contesto perfettamente organizzato, grazie alla famiglia Laganà e alla guida di Gaetano Gebbia, che in questi anni aveva plasmato un evento di altissimo livello per giovani di tutte le età.”

Il ricordo va subito a Gebbia, suo mentore: “Lo conobbi a Reggio a 20 anni, appena uscito dalle giovanili. Mi guidò nel basket senior e poi nei corsi allenatori. Un vero maestro che ha formato generazioni di coach e giocatori.”

Tra i compagni di squadra, un posto speciale è riservato a Lucio Laganà: “Tiratore fenomenale e uomo straordinario. Oggi gestisce la Lumaka, regalando opportunità a centinaia di giovani.” E poi c’è Tonino Zorzi”Allenatore dalla personalità forte, capace di stimolare i giocatori anche attraverso conflitti costruttivi. Ci ha lasciato insegnamenti preziosi.”

Gli occhi di Ansaloni si illuminano parlando di Reggio Calabria: “La mia prima esperienza lontano da Bologna. Mentre altri avevano paura di venire, io trovai una città accogliente e compagni diventati amici per la vita. Qui sono cresciuto come uomo e come giocatore.”

Il futuro lo vede a Cantù: “Presto formalizzerò l’accordo per seguire le giovanili insieme a Sandro Santoro, altro ex Viola. Una nuova sfida, ma porterò sempre con me ciò che ho imparato a Reggio.”

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