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MARCELO DIP, LA VIOLA, QUANTI BEI RICORDI!

Marcelo Dip: “Il nostro obiettivo? Restare tra le prime otto. E il Lions Bisceglie può crescere ancora”

Di Giovanni Mafrici,  Marcelo Dip, ex  della Viola Reggio Calabria(stagione 2009-2010), oggi è uno dei leader del Lions Bisceglie, squadra che sta vivendo una stagione convincente nel campionato interregionale e che è riuscita ad espugnare il Palacalafiore. Dopo un’altra prestazione di livello, l’argentino si è raccontato ai microfoni del nostro giornale, parlando della partita, degli obiettivi della squadra e dei ricordi della sua carriera in Italia.

 

“Non era un momento semplice – esordisce Dip – la Viola arrivava da alcune sconfitte, e giocare due partite in 48 ore non è facile. Ma noi siamo stati bravi a preparare l’incontro, convinti di poter imporre il nostro gioco. I primi due quarti sono stati complicati, ma poi abbiamo gestito bene. Il terzo periodo di solito è un nostro punto debole, invece questa volta ce l’abbiamo fatta.”

La soddisfazione è tanta, soprattutto considerando le difficoltà affrontate dal team pugliese: “Il nostro obiettivo era rimanere tra le prime otto, e non era scontato. Noi ci alleniamo in condizioni non facili, senza un palazzetto nostro, sempre in trasferta, ma non ci siamo mai lamentati. Queste vittorie ci danno tanta carica per continuare.”

 

Il Lions non è solo Marcelo Dip o Rodriguez: “Abbiamo tanti giocatori in crescita che possono fare la differenza – spiega – sono tutti ragazzi giovani, e stanno migliorando molto. Purtroppo non possiamo allenarci al meglio perché non abbiamo a disposizione gli impianti che vorremmo, ma i progressi si vedono. Sono loro che devono trascinare la squadra, e oggi si è visto.”

Tra una battuta e l’altra, Dip si lascia andare a qualche nostalgia: “Mi ricordano spesso il periodo a Catanzaro, con quel gruppo tutto argentino, e poi la Viola Reggio nel 2009-2010… sembra passata una vita!”

E poi, con un sorriso: “Sono stati anni bellissimi. La Calabria per me è un ricordo meraviglioso. Quando i miei figli saranno più grandi, li porterò a vedere questi posti. Per noi argentini, l’Italia ha un qualcosa di speciale che solo noi possiamo capire.”

Ma ora l’obiettivo è il presente: “Chi vincerà il campionato? Questa è una domanda per il coach – ride – noi non ci pensiamo, non è il nostro obiettivo principale. Però è un torneo molto difficile, molto più di quanto pensassimo. L’anno scorso eravamo in B d’Eccellenza e credevamo che l’Interregionale fosse semi-professionistica, invece ci siamo trovati davanti a un livello altissimo.”

 

Infine, una riflessione sul campionato e sul basket italiano: “Le cose negative? Gli arbitri potrebbero dare di più – ammette – non è un’accusa, ma per far crescere il movimento bisogna lavorare insieme. A volte le partite diventano ‘ragù’, non è più basket. Io dico sempre ai miei compagni di non contestare ogni fischio, perché mettiamo in difficoltà gli arbitri. Ma anche loro devono fare un passo avanti: spesso, purtroppo, vince chi grida di più.”

E conclude ottimista: “Comunque il livello si sta alzando, con più stranieri e squadre competitive. Sono sicuro che miglioreremo ancora.”

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