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MARKO MLINAR: SCHIACCIATE IN GIALLO – ROSSO

Infiammava I derby tra Reggio e Catanzaro. Ricordate il centro della Pallacanestro Catanzaro? Ecco la sua intervista

Ti ricordi come nasce la tua passione per il Basket? Quando hai iniziato?

Non è stato proprio un colpo di fulmine. Sono arrivato in Italia nel 94 dalla Croazia.

Ho iniziato nel 97.

All’inizio giocavo a calcio a Verona.

Un signore, addetto al minibasket a Verona mi chiede se volevo provare per la Mash Verona.

Mi hanno preso e da li nacque la mia carriera cestistica dai Cadetti in su.

Verona aveva una grande squadra.

Abbiamo fatto le finali nazionali. 

Una grande esperienza.

Annate in giallo-rosso tra schiacciate e belle giocate.Cosa porti con te degli anni in Calabria?

Rimane un ricordo molto positivo sia cestistica che personale.

Ho trovato buoni amici, anzi ottimi che porterò con me per sempre.

Con alcune mi sento spesso ma parliamo di un gruppo di persone straordinario.

Nel biennio catanzarese ricordo molto meglio il primo anno rispetto al secondo.

Ricordo tanti pick and roll con Andrea Cattani e Samuel Dal Fiume, qualche bella schiacciata e non solo.

Negli altri anni di carriera non ho trovato dei playmaker che mi hanno fatto fare così tanti canestri.

Chi è oggi Marko Mlinar? Giochi ancora?

Oggi sono padre di due bambini. Lavoro nel settore del turismo.

Sto giocando con un gruppo di amici over 35 abbiamo fatto anche dei tornei importanti ed eravamo pronti, prima dello stop per i campionati croati.

Qual è il tuo idolo cestistico, con quali miti sei cresciuto?

Nessuno in particolare.

Ho iniziato tardi e prima non lo seguivo molto.

A Verona andavo a vedere la Serie A. C’erano giocatori come Henry Williams e Iuzzolino, grandi giocatori.

Come sta, a tuo avviso, il basket italiano?

Seguo poco. Negli anni 90 c’era molta più passione, più tifo, i palazzetti erano pieni. Sono stati anni belli.

Adesso penso ci sia meno interesse.

Che ricordi porti con te del Capitano Andrea Cattani?

Il Capitano? Ho ottimi ricordi.

E’ difficile non trovarsi bene con lui.

Basta che corri, ti metti sotto il canestro ti passa la palla e fai canestro, tutto facile.

Un giocatore di altri livelli rispetto ai miei e questo lui lo sa.

Una grande persona anche fuori dal basket: persona carismatica, benvoluta a Catanzaro e sempre ospitale e cordiale.

Ci teneva che tutti si trovassero bene.

Era anche molto dirette nel dire le cose e questa è una cosa che ho sempre apprezzato.

Il quintetto ideale della tua carriera? Scegli cinque atleti. Un play, una guardia, un ala piccola, un ala forte ed un lungo.

Di Pietro, Cattani, Ennio Leonzio, Andrea Ciampini e Marco Binetti.

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