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Michele Giovanatto a Reggio: “Con i giovani si guarda meno il risultato, il futuro è creare giocatori”

Un ritorno ai vecchi luoghi del cuore, ma con un ruolo completamente nuovo. Michele Giovanatto, storico match-winner delle gare tra Agrigento e  Viola Basket , è tornato al PalaCalafiore non da giocatore, ma da allenatore della squadra giovanile della Fortitudo Moncada Agrigento, impegnata in una amichevole nel palasport reggino.

“Una bella partita – ha commentato Giovanatto – il punteggio per noi un pochino di meno, ma il nostro è un percorso”. L’allenatore ha sottolineato la filosofia del progetto agrigentino: “Siamo ripartiti quest’anno con un nuovo ciclo giovanile, con un gruppetto di ragazzi delle annate 2011-2012. Per loro ogni partita deve essere un momento di crescita. Guardiamo un pochettino meno il risultato per cercare di farli crescere giorno dopo giorno”.

Alla domanda sulla sua transizione da giocatore a tecnico, Giovanatto si è detto entusiasta: “Molto bene, devo dire. Dopo l’esperienza fuori, sono tornato in Sicilia, nella terra di mia moglie, dove ormai mi sono stabilizzato. Sono felicissimo, il progetto della Fortitudo Moncada è un bel progetto”.

Parlando della prima squadra, che conta anche i reggini Alfonso Zampogna e Kenneth Viglianisi, ha aggiunto: “Finalmente hanno vinto una partita in trasferta, proprio con una bomba di Alfonso. Anche gli infortuni si sono messi di mezzo, ma è una squadra mista, tra giovani ed esperti, che sta crescendo partita dopo partita”.

Giovanatto è poi intervenuto sul dibattito, sollevato di recente da Andrea Cattani, sulla difficoltà di far giocare i giovani in Italia. “Secondo me ci deve essere una visione societaria – ha spiegato – che abbracci queste ‘scommesse’. Penso che quello sia il futuro: non si può andare avanti riciclando sempre gli stessi giocatori, bisogna crearli di nuovo”.

All’osservazione che un talento come lui a 18 anni oggi sarebbe già in America, ha risposto con equilibrio: “È un bel punto di domanda. Però se in Italia ci sono progetti validi, i ragazzi possono restare. Ci sono società, come Cividale, che stanno provando a puntare sui giovani. Secondo me può funzionare”.

Prima dei saluti, un complimento sincero al tempio del basket reggino: “Bellissimo, davvero. Complimenti, veramente un piacere rigiocare qua dentro”.

 

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