MILO GERI E ROCCO FAMA’:”QUESTA VITTORIA E’ PER COACH G”
Reggio Calabria – Una finale emozionante, un trionfo sudato fino all’ultimo secondo e una festa meritata. La Lumaka si laurea campione regionale Under 17 battendo la Vis Reggio in una partita ricca di emozioni, confermando il talento di una squadra che ha dimostrato carattere e qualità.
Milo Geri, uno dei due coach della Lumaka, non nasconde la soddisfazione per il successo ottenuto: “Sicuramente una gara bellissima, piena di emozioni. Siamo partiti col piglio giusto, ma la Vis è una buona squadra con tante individualità e ci ha messo in difficoltà. Alla fine, però, i nostri ragazzi sono stati commendevoli: hanno dato il cuore e abbiamo portato a casa questa vittoria.”
Rocco Famà, l’altro volto tecnico della panchina vincente, sottolinea l’armonia che ha caratterizzato la stagione: “Non esiste un primo e un secondo tra noi, è stata una condivisione meravigliosa. Già prima dell’inizio del campionato sapevo che sarebbe stato un anno piacevole perché conoscevo Milo da sempre. Ci siamo trovati non bene, ma strabene: in sintonia su tutto.”
Famà racconta anche la gestione condivisa della squadra: “Abbiamo fatto una parte della stagione io e una parte lui, condividendo ogni scelta. Anche oggi, quando la partita sembrava volgersi a loro favore, siamo stati bravi a riportarla dalla nostra parte. Questi ragazzi hanno costruito un bel carattere, e la Vis è stata un’avversaria durissima fino all’ultimo.”
Entrambi i coach rimarcano l’importanza del tifo che ha accompagnato la finale: “Difficilmente ricordo una cornice del genere per una finale giovanile – dice Famà –. L’anno scorso al Palabenvenuti e anche stasera le cifre sono state importanti. È bello che sia stata una stracittadina, Reggio Sud contro Reggio Nord: partite così fanno crescere i ragazzi.”
Geri e Famà aggiungono: “Se tutte le gare avessero questa intensità, il movimento crescerebbe meglio. Complimenti alla Vis, che non ha demeritato, e un pensiero speciale va a Gaetano Gebbia, il nostro capo allenatore che ci segue da lassù. Lui è stato un padre per me dal punto di vista sportivo, insieme a Gianni Tripodi. Mi manca tanto il suo sguardo sornione, che non ti dava mai una risposta diretta ma te la faceva trovare in campo.”