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NEL RICORDO DI “EL VACA”, FABIAN TOURN

“Arrivò a Catanzaro dopo un pressing dei dirigenti giallorossi che mi ha lusingato, le impressioni iniziali sono ottime”: queste le prime parole in giallo-rosso di Fabian Tourn appena approdato alla Pallacanestro Catanzaro nel lontano autunno 2006. Una stagione da protagonista con la casacca dell’allora Stirparo; in tanti ricordo la notizia tragica e inaspettata della sua prematura scomparsa si è abbattuta come un ciclone su chi ancora in Calabria lo ricorda, su chi lo ha conosciuto e, di conseguenza, non ha potuto non apprezzarlo per le sue doti umane e tecniche. In effetti l’arrivo di Tourn nel capoluogo calabrese, grazie al lungo lavoro e ai contatti della dirigenza giallorossa, suscitò una grande curiosità in tutto l’ambiente cestistico e lo stesso Francesco Ciambrone, allora DS del sodalizio del Presidente Ierace, lo presentò alla stampa con queste parole: “sono sinceramente emozionato perché ritengo che Fabian Tourn per la sua carriera sia uno dei più importanti giocatori approdati a Catanzaro.

Il 9 agosto avrebbe compiuto 53 anni.

Tourn,infatti, era un precursore della generacion dorada argentina fatta da atleti che hanno fatto la storia di questo sport come Ale Montecchia, Sconochini,Ginobili,Delfino ecc.senza dimenticare il tasso di argentinità spiccata in quel di Catanzaro, dai due Gallo, passando per il grande Jorge Rifatti e Leo Ricci.

La sua esperienza è un biglietto da visita incredibile, così come incredibile è l’umiltà con cui questo grande atleta era arrivato in Calabria”. Già, perché se è inutile sottolineare per l’ennesima volta il curriculum di Fabian Tourn, tra l’altro atleta della Nazionale Argentina, Reggioacanestro.it ha voluto ricordarlo attraverso le parole di coloro che lo hanno conosciuto, solo una piccolissima testimonianza dell’affetto che Fabian era capace di suscitare. Assistant-coach sulla panchina giallorossa nella stagione 2006-07 accanto a Fabrizio Tunno era Orlando Pullano il quale ricorda Tourn come una grande persona e un grande giocatore. Ricordo che Fabian – racconta oggi – arrivò a Catanzaro non in perfette condizioni fisiche con un ginocchio che gli procurava molti fastidi ma nonostante ciò, da grande professionista, in campo dava sempre il massimo così come negli allenamenti che sosteneva sempre con la massima professionalità. Un ricordo particolare? La grande dedizione con cui iniziò a curare un talento come quello di Gustavo Imsandt sbocciato alla grande nella seconda metà della stagione con il contributo e i consigli di Fabian tanto che insieme furono decisivi in molte gare.

Alla guida di quella squadra il Capitano per antonomasia a Catanzaro, ovvero Andrea Cattani che con Tourn ha giocato a Cefalù sfiorando la promozione. In occasione del suo arrivo a Catanzaro Cattani dichiarava “lo ricordo come un pivot con le mani da play-maker”; oggi il ricordo del capitano è non solo per il giocatore, uno dei lunghi più forti che abbia incontrato in serie B – dice Cattani – con cui ho giocato due anni (prima a Cefalù poi a Catanzaro) e sul cui curriculum non c’è molto da aggiungere ma soprattutto per l’amico, un ragazzo tranquillo e socievole, con una bella famiglia e come tutti gli argentini amanti della carne, non ricordo di averne mai mangiato tanta come nel periodo in cui abbiamo giocato assieme.
In squadra con Fabian tanti giovani, tra cui Corrado Mercurio e Guido Biondo, e tanti argentini come Leonardo Daniel Ricci che ora ammette “sono rimasto di sasso quando ho appreso la notizia della scomparsa di Fabian. L’ho conosciuto personalmente quando abbiamo giocato assieme a Catanzaro ma lo conoscevo già per la fama che aveva in Argentina dove ha scritto un pezzo di storia del basket. Lui è arrivato un mese dopo l’inizio del campionato ma si è ambientato subito nel gruppo, era molto simpatico ed era amico di tutti. In questi casi è meglio tenere per sé i ricordi e lasciarli nel cuore ma anche da lontano faccio le mie condoglianze alla famiglia di Fabian”. “Ho saputo della scomparsa di Fabian – gli fa eco Guido Biondo – e sono molto dispiaciuto. Era molto rispettato come giocatore e come uomo, lo ricordo come una grandissima persona, con un gran carattere, era sempre il primo a chiamarti per andare a mangiare fuori o per un aperitivo, gli piaceva molto stare in compagnia”. “Un addio a un grande uomo – scrive commosso Corrado Mercurio – che ha dato tanto alla pallacanestro di tutto il mondo, purtroppo ci ha lasciato troppo presto ed è difficile crederlo. Mi sono rimasti in mente tanti ricordi di lui, non solo nelle vesti da giocatore, ma anche nella vita comune e devo ammettere che era una persona squisita e generosa. Sono contento di aver giocato con te Fabian! e ricorderò sempre i tuoi consigli. Spero che lassù troverai un posto migliore e che vivrai in pace eterna. Addio Fabian!”

A ricordarlo anche Pablo Coleffi, allenatore argentino il cui destino si è incrociato lo scorso anno con quello della Pallacanestro Catanzaro e che ha lasciato in chi lo ha conosciuto un bellissimo ricordo tanto che, una volta contattato, ha risposto con sollecitudine alla richiesta di esprimere un personale ricordo di Tourn.
Sono triste e mortificato per la morte di Fabian….Certo che ho conosciuto di persona “La Vaca” (la mucca in italiano), come era soprannominato Fabian dagli amici più intimi.
Era un uomo molto divertente, sempre disponibile allo scherzo, sempre con un sorriso e pronto a far ridere il gruppo, nel privato era un padre meraviglioso che pensava sempre a suo figlio. Come giocatore, voi lo avete conosciuto nell’ultimo periodo della sua attività ma la sua incredibile carriera sportiva ha vissuto grandi momenti passando dal FERRO CARRIL OESTE, la migliore squadra argentina degli anni 88-90, e dalla Nazionale Argentina…un fenomeno! Tutta la pallacanestro argentina piange per la morte de “LA VACA” ma sono sicuro che dal cielo ci sta guardando rivolgendo a noi il suo solito e splendido sorriso.
Questo solo una infinitesimale testimonianza di chi ha conosciuto e apprezzato Fabian Tourn come atleta e come persona. Il pubblico giallo-rosso lo ha amato fin dal suo esordio con la casacca della Pallacanestro Catanzaro, in quel Catanzaro-Potenza finita con il risultato di 85-83 in cui la perfetta prova di Tourn sorprendente dalla distanza (3/3 i tiri realizzati dai 6,25) quanto preciso sotto canestro (4/4 le sue realizzazioni) e con 17 punti messi a segno, si rivelò decisiva per la vittoria dei calabresi sull’allora capolista che alla fine del campionato centrò la promozione nella serie superiore. Ma al di là dell’atleta, c’è un altro ricordo di Fabian in quella serata. Lui che alla fine della partita si inchina a ringraziare il suo nuovo pubblico che gli tributa una più che meritata standing ovation dopo la sua perfetta prova. E poi il matè, gli alfajores con il duce de leche, il suo sorriso…Fabian non c’è più ma il suo ricordo non svanirà.

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