Story

NEL RICORDO DI PIERO

Sono passati tre anni. Tre anni senza la sua voce, senza la sua presenza. E ancora oggi, il campo ha un’eco diversa. Più silenziosa.
 
Piero era un amico del basket, un amico della città di Catanzaro.
 
Un punto di riferimento, un uomo la cui lealtà non si misurava in parole, ma in gesti. Un sorriso autentico, uno sguardo che capiva, una generosità che non chiedeva nulla in cambio.
 
La sua mancanza resta un dolore sordo, un assurdo. Eppure, il suo ricordo non è un peso, ma una luce.
Quanto era bella la sua Junior Basket Lido.
Era più di una squadra. Era un’idea. Un marchio costiero, un’identità partendo da Piazza Brindisi. C’era la voglia di vincere, sì, ma c’era soprattutto un progetto. Un futuro da costruire partendo dai giovani, dai settori giovanili, perché Piero sapeva che il basket è prima di tutto una scuola di vita.
E poi, i momenti di pura magia. Quei secondi in cui il gioco si fermava e l’emozione esplodeva. Come dimenticare un Billy Fall da urlo in schiacciata? L’azione che partiva, la palla che volava, Billy che si alzava e… il boato. In quegli attimi, Piero era lì, in piedi, con gli occhi che brillavano. In quelle schiacciate c’era il suo spirito: grintoso, gioioso, spettacolare.
 
È lì che lo ritroviamo, ora. Non solo nel silenzio, ma anche nel rumore della palla che rimbalza, nelle urla di incitamento, nelle risate dopo un’azione riuscita. Il suo spirito gentile è una presenza silenziosa ma viva in panchina, in tribuna, nel nostro cuore.
Il dolore non è svanito. Forse non svanirà mai.
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