Nino Barreca ed una vittoria alla scherzi a parte

 

 

Gli appassionati accorsi al Botteghelle non potevano mai presumere che, un manipolo di sette uomini, composto da cinque over e due ’94 potesse firmare un’impresa simile. In tanti, a fine gara, pensavano ad uno scherzo. In realtà è tutto vero.L’Audax Reggio Calabria ridotta ai minimi termini batte la seconda forza del torneo, la Montenapoleone Racalmuto.A dirla tutta, i due punti in classifica servivano molto di più al quintetto siciliano alle prese da tante giornate con il testa a testa per il secondo posto con l’Acireale.

E mentre proprio l’Acireale grazie ad una tripla di Pietro Vazzana da Gallico(Rc) firmava una splendida vittoria a Rosarno, i siciliani cadevano per opera della formazione bianco-blu.

Parole d’elogio per tutti gli elementi reggini, dal primo all’ultimo. Partendo da uno stratosferico Meduri (34 punti,  9 falli subiti, 12/14 ai liberi, 6/9 da tre e 37 di valutazione in 40′) finendo per un Nino Barreca formato “Hakeem Olajuwon”. L’ex allievo del Professore Melara ai tempi del Cap ha chiuso la sua gara con una prestazione da sogno: 21 punti, 12 rimbalzi, 3 stoppate e 30 di valutazione in 34′.

Barreca, un ricordo della partita di domenica?

“Francamente non la ricordo neanche, è stata un’emozione troppo grande. Credo che il Racalmuto non sia la squadra vista al PalaBotteghelle. E’ chiaro che noi abbiamo fatto letteralmente i miracoli per vincere”.

 

Il tandem Meduri-Barreca sta riuscendo finalmente a giocare insieme, come ai tempi delle giovanili del Cap.Un duo che può fare faville.Dico bene?

 

“Avevamo tantissima voglia di giocare insieme. Abbiamo mosso insieme i primi passi nel basket.Il nostro schema “Pick and Roll” con eventuale scarico per l’ottimo Seby Canale ha funzionato alla grandissima. Siamo felici”.

La classifica non sorride. Sabato c’è una sfida ardua a Soverato, cosa ne pensa?

“Ho definito la vittoria con Racalmuto come una performance alla “Scherzi a Parte”.Andiamo al PalaScoppa, proveremo a ripeterci”.

Un giudizio su coach Dari?

“Il nostro coach meriterebbe una statua.Da quando è arrivato ci sta dando una carica enorme e capisce di pallacanestro come pochi.Non è mai riuscito ad allenare una squadra di dieci giocatori, ne a fare un allenamento quattro contro quattro considerate le nostre difficoltà gestionali: nonostante questo non ha mai perso la fiducia in noi e lo ringrazio per questo”.

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