Nino Gullì, dall’A2 al dottorato: “Il basket reggino mi manca, ma a Siena appena posso corro a giocare”

Speciale Pbk – “Scavalco ancora i cancelli dei campetti, quando serve”, ride Nino Gullì, ex giocatore delle giovanili della Viola Reggio Calabria con cui ha esordito anche in Serie A2, oggi ricercatore universitario a Siena ma con il pallone a spicchi sempre nel cuore. Intervistato in occasione di un torneo Pbk di Pellaro, Gullì ha condiviso ricordi, emozioni e qualche confessione sulla sua vita tra accademia e playground.
“Giochi ancora a basket?” – “Sì, ogni tanto”, ammette con un sorriso. “Questo torneo è bellissimo, sono felice di vedere che la passione resiste, soprattutto tra i più giovani. È bello ritrovare i figli del campetto, gli amici di una vita”. Oggi Nino vive a Siena, dove sta completando un dottorato in Design per il Made in Italy, ma non ha abbandonato la sua prima grande amore: “Anche lì vado a giocare, anche se a volte devo scavalcare i cancelli”, scherza.
La nostalgia per la sua città e per il mondo cestistico di Reggio Calabria è forte: “Sicuramente mi manca, spero un giorno di tornare. È un ambiente caloroso, i compagni delle giovanili mi mancano tantissimo”. Un pensiero speciale va a Pasquale Favano, storico punto di riferimento della pallacanestro reggina: “Era un padre, un consigliere, una guida. Un uomo incredibile. Gli mandiamo un bacio lassù e un abbraccio a tutta la famiglia”.
E sul presente del basket reggino, Gullì non si tira indietro: “Conoscevo i Bolliti come singoli, poi li ho visti in azione e mi hanno conquistato. Sono fantastici, fanno divertire un sacco”.


