Nuccio Geri: “Per Amore della Pallacanestro”
“Se dovesse arrivare una chiamata, ci sarò, per amore della pallacanestro”.
Queste non erano solo parole. Erano una promessa, un credo, una definizione di vita. Il compianto Coach Nuccio Geri lo avrebbe affermato così, e per Reggio Calabria, la sua promessa non è mai scaduta.
Perché noi, che abbiamo avuto la fortuna di incrociare il suo cammino, sappiamo che Nuccio Geri non se n’è mai andato davvero.
Lo ritroviamo ogni volta che il rumore di un pallone rimbalza nell’aria. È lì, con il suo sorriso bonario e lo sguardo vivace, seduto in prima fila al Botteghelle.
Lo vediamo in parterre al Pentimele, un’ombra familiare e rassicurante. Lo incrociamo sul Corso Garibaldi insieme alla Signora Caterina, tra una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una delle sue mitiche telefonate per un buon auspicio, per un consiglio, sempre e solo per il nostro basket.
Sono indelebili, come scolpiti nella memoria collettiva, i suoi sorrisi. Quella passione contagiosa che gli brillava negli occhi. Quella voglia, genuina e potente, di far bene, di far crescere non solo atleti ma persone.
“Tira, che hai nu bellu tiro.” – Un colpo di fiducia che valeva più di qualsiasi schematismo.
* “Iucati comu sapiti.” – La libertà di esprimersi, sulla base di una disciplina che dava sicurezza.
* “Nulla di trascendentale” – Per smorzare le tensioni, per ricordare che alla fine è sempre un gioco.
* E poi, quella più diretta, più vera, più sua: “Tira tu, se no cu ca*** tira!” – L’essenza della responsabilità, dell’azione, del non tirarsi mai indietro. Pura poesia da spogliatoio.
Grazie di tutto caro Nuccio, buon compleanno!


