PALLACANESTRO VIOLA, BASTA ALIBI E MINI-BILANCI, E’ IL MOMENTO DI CAMBIARE FACCIA E COMBATTERE
Probabilmente non è ancora arrivato il momento ma, dopo 7 sconfitte consecutive, è tempo per una sonora strigliata?
No, non è ancora il momento, considerando che, gli alibi, son tanti, tantissimi per il gruppo nero-arancio partito in estremo ritardo ed a lavoro, a ranghi completi solo da una settimana e mezza dopo l’arrivo di Radusin e la firma di Balic.
Gruppo, appunto e non insieme di persone.
Riguardando la partita di Padova, fa paura il dominio del veneti che va a quantuplicare quello visto finora: reggini sempre battuti nell’uno contro uno, avversari pronti e dominanti, troppi canestri uno contro zero con tanto di schiacciate subite e go go, triple con percentuali alla Steph Curry, ed una impossibilità di reagire totale.
“la tendenza ad evitare di mettere noi stessi ed il nostro operato al centro della riflessione, spostando l’attenzione su ciò che è esterno a noi” è ormai esaurita.
Occorre cattiveria, gettarsi su ogni pallone, combattere, commettere falli, andare forte a rimbalzo tutti e 5, insomma, frasi fatte che lasciano il tempo che trovano ma che devono essere applicate.
Se, il campo, dirà, che il girone Nord-Sud, isole comprese, è totalmente “off limits” dal punto di vista tecnico ed atletico per i reggini, ce ne faremo una ragione ma, stentiamo a credere che che formazioni venete e lombarde siano divenute così dominanti per questo club: quel che è accaduto in queste sette giornate è che, eccezion fatta che per le sfide casalinghe, Reggio è stata sempre sotto, sempre in doppia cifra, sempre subendo il fattore campo altrui, sempre indietro, sempre ad inseguire, sempre bersagliata con una dirompenza pazzesca dagli avversari.
Occorre cambiare faccia, ritrovare ottimismo e spirito di sacrificio per non vanificare una stagione intera, i sacrifici economici del giovane club nero-arancio ed un pubblico che, a causa delle ripetute sconfitte potrebbe allontanarsi ancor di più.
E’ troppo facile argomentare ancora che il roster è incompleto e che manca un tre titolare, che la squadra non è stata costruita bene e che si rischia di fare la fine del Formia(con il massimo rispetto): chi andrà in campo, dovrà provare a dare il mille per mille,come se giocasse la partita più importante della propria carriera.
I problemi di costruzione nascono dalla tribolata estate societaria ma, così come affermato dal Coach Bolignano dopo la prima conferenza stampa stagionale,l’essere in campo, è già una lieta notizia, da oggi, e come non mai occorrerà combattere.
Insomma, serve uscire fuori gli attributi sin dalla prossima gara interna contro Lumezzane: complice la riforma dei campionati, retrocedere in interregionale, quella che sarà la nuova B2 non è così un dramma, ma va detto che sarebbe molto più significativo vedere “gettare sangue” sul rettangolo di gioco, pallone dopo pallone, senza guardare ad una classifica più che mortificante.